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Triathlon: Thomas Bertrandi e la “triplice” nel destino

Creato il 09 maggio 2014 da Sportduepuntozero

duathlon - thomas bertrandiUn padre, Renato Bertrandi, presidente della Federazione Europea di Triathlon ed atleta di lunga data; una madre, Jacqueline White, presidente del Torino Triathlon ed ancora impegnata in gara nella categoria di competenza. Come avrebbe potuto non diventare parte del mondo della “triplice” e di quelli affini il 15enne Thomas Bertrandi?: “Non lo abbiamo mai forzato – afferma Jacqueline – anche perché riteniamo che le cose fatte naturalmente siano le migliori. Ha iniziato per gioco e poi da alcune stagioni il triathlon per Thomas è diventato lo sport per antonomasia. Prima ha fatto di tutto, dal calcio al cavallo, persino lo judo”.

“La mia prima gara la ricordo – conferma Thomas – avevo 4 anni. Per diverse stagioni mi sono allenato 2 volte la settimana, quasi per gioco. Da quando ho compiuto 10 anni ho deciso di dedicarmi più intensamente al triathlon ed i risultati stanno arrivando”. Quanto hanno influito i tuoi genitori triatleti?: “Direi che la cosa mi ha solo creato vantaggi. Per altri grandi magari è un sacrificio accompagnare i figli alle gare. Per i miei e quindi per il sottoscritto è sempre stato tutto più semplice”. Oggi per quante ore ti alleni e quante volte la settimana?: “Sei sedute a settimana, condite da un’ora e mezza di corsa e un’ora e mezza di nuoto. La bicicletta nel fine settimana, con distanze variabili”.

Quale frazione preferisci ed in quale devi a tuo parere progredire ancora?: “La corsa è senza dubbio il mio punto forte. Sto lavorando per migliorare nel nuoto e sono soddisfatto dei progressi effettuati”. Triathlon cosa vuol dire per Thomas Bertrandi?: “Passione, impegno e divertimento”. Dopo la conquista del tricolore di duathlon nella categoria Youth A quali sono i tuoi obiettivi di stagione e quelli a più lungo termine?: “Far bene nei tricolori di triathlon giovanili e guardando al domani diventare un atleta importante, vestendo i colori della nazionale”.

Iscritto al 2° anno del Liceo Scientifico Internazionale di Chieri, Thomas riesce a conciliare libri e sport: “Non è un problema, anzi le due cose riescono bene se ci si organizza. Direi addirittura che si aiutano a vicenda”. Idoli di settore?: “Non ho dubbi, il campione olimpico di Londra 2012, Alistair Brownlee, inglese come mia madre, e suo fratello Jonathan e nella corsa il britannico di origine somala Mohamed Farah”.


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