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Trilogia nel mondo: un documentario sul teatro di Toni Servillo

Creato il 28 novembre 2011 da Filmdifio
Trilogia nel mondo: un documentario sul teatro di Toni Servillo
“Non
 sono
 di
 quelli
 che
 pensano
 che
 il
 momento
 più
 bello
 del
 teatro
 sia
 quando
 si
prova, io 
penso 
che 
il
momento 
più 
bello 
del 
teatro 
è 
quando 
si 
recita”



.
Toni
 Servillo ha girato il mondo con la "Trilogia della villeggiatura" di Carlo Goldoni, riscuotendo ovunque successo. Massimiliano Pacifico, giovane regista e montatore napoletano, ha pensato di raccontare la tournée con un documentario che oggi verrà presentato al Festival di Torino."394
 ‐
 Trilogia
 nel
 mondo
", il titolo del film,  ricostruisce
 le
 tappe
 di
 un
 viaggio
 che
 tocca,
 fra
 le
 tante
 città,
 Berlino
 e
 Mosca,
 Parigi
 e
 New
 York,
 Madrid
 e
 Istanbul. Non è 
solo 
un 
film
 sul 
teatro, 
sugli 
attori 
e 
la 
recitazione,
 ma
 anche
 il
 vivace
 racconto
 di
 un’esperienza
 speciale,
 attraverso
 un
 confronto
 intenso 
e
talvolta 
divertente 
con
 luoghi, 
culture 
e 
stili 
di 
vita 
di versi.


 
“Durante 
quattro 
anni
 di 
tournée 
ti
 muore 
un
 padre,
 ti 
nascono 
figli, 
ti 
separi 
da 
una
 donna,
 ci
 sono
 delle
 guerre
 e
 tutto
 il
 tuo
 rapporto
 intimo
 col
 personaggio
 che
 stai
 recitando
 o
 con
 l’autore
 che
 stai
 portando
 in
 giro,
 s’informa
 di
 queste
 cose
 e
 crea
 quella
 qualità
 speciale.”
 Così
 Toni
 Servillo,
 in
 un
 incontro
 pubblico
 a
 New
 York,
 ha sintetizzato 
la 
particolare 
dimensione 
temporale 
che 
ha 
accompagnato 
il 

lungo
 progetto.
"
Ho
 avuto 
il
 privilegio 
di 
poter 
documentare
 in
 tempo 
reale 
una 
delle
 tournée 
teatrali
 più 
entusiasmanti
degli
 ultimi 
decenni- ha raccontato il regista- 
In
 giro 
per 
il 
mondo 
con 
uno
 dei
 più
 grandi
 attori
 viventi
 ho
 raccolto
 oltre
 cento
 ore
 di
 straordinario
 materiale
 filmato.
 Attraverso
 una
 meditata
 sintesi
 al
 montaggio
 è
 nato
 l’appassionante
 racconto
 di
 un'esperienza
 significativa
 ed
 indelebile
 di
 arte
 e
 di
 vita.
 Non
 vi
 sono
 interviste
 dirette
 o
 intromissioni
 negli
 avvenimenti
 davanti
 all’obiettivo.
 Lo
 spettatore 
non 
dovrà
 avere 
la
sensazione 
di 
guardare
 un
 documentario, 
ma 
di 
calarsi
 nelle
 vicende
 dei
 vari
 personaggi.
 Una
 testimonianza,
 intensa
 e
 insieme
 leggera
 ed
 ironica,
 del
 valore
 dell’arte
 teatrale
 nel
 mondo,
 in
 tempi
 di
 crisi
 economica
 e
 culturale".
In attesa di vederlo.

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