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Troppi topi nel formaggio

Creato il 23 luglio 2012 da Ilrattodellospazio
Un fondo di Panebianco (Whitebread direbbero gli inglesi) su Corriere attira la mia attenzione. Di ratto e di economista (alle vongole).Ripropone, il politologo, la solita vecchia tesi: l'evasione fiscale è elevata perchè le tasse sono elevate. Basta ridurre le tasse e il "disonesto" rivaluta la sua posizione e ricomincia a pagare le tasse.Un po' come dire gli Stati Uniti hanno un alto tasso di omicidi, basta eliminare la pena di morte e la violenza automaticamente scenderà. Magari si depenalizza del tutto.E' evidente che Panebianco è tuttora impregnato di quella sorta di allucinogeno colelttivo che Berlusconi ed i suoi (Tremonti in primis) hanno sparso a large mani in questi tristi lustri.Vogliamo parlare, caro professor Panebianco, dell'improbabilità statistica di un controllo fiscale? (anche al lordo delle ultime campagne dell'Agenzia delle Entrate, che nel ventennio berlusconiano si è ben guardata di fare)Oppure vogliamo parlare dei ripetuti, e quindi "certi", condoni fiscali che hanno disarmato il potenziale dissuasorio di una verifica fiscale?Oppure delle procedure di un processo fiscale, e delle eventuali sanzioni finali, che hanno reso una condanna distante nel tempo, a rischio prescrizione/condono, e comunque assai ridotta rispetto a quelle comminate nel resto dell'Occidente?E' devastante leggere certe affermazioni da parte di un docente universitario e fondista di uno dei due più letti quotidiani.Nel paese le cui finanze soffrono la più alta evasione fiscale del mondo, e dove gli onesti sono i più tartassati del mondo (fino al 70% secondo Befera), Panebianco si affida al buon cuore degli evasori.Gente che non solo non paga le tasse, ma addirittura presenta false dichiarazioni ISEE per non pagare 1 euro di ticket o fruire della mensa agevolata per i figli.Insomma: depenalizziamo lo stupro, o l'omicidio, ed in più diamogli un bonus ogni due reati commessi!
p.s.
Addirittura comica l'altra questione, quella dei rent-seekers. Che esistono, indiscutibilmente, ma che sono un prodotto della degenerazione di un sistema politico, che ha creato un sistema amministrativo inefficiente, ha distrutto i controlli amministrativi ed ha depotenziato quelli delle magistrature. Nella visione assai parziale di Panebianco il problema non sono le norme, ma l'interpretazione dei giudici. Al bar si possono ascoltare simili opinioni, non certo all'università. Prima parla di "topi nel formaggio", evidentemente collusi con la classe politica, ma poi di norme perfette applicate in maniera distorta dalla magistratura. Come se elaborasse astruse interprtaziooni per una difesa corporativa. Della politica.
Senza scomodare Occam ed il suo rasoio, caro professore, è assai più semplice pensare ad un sistena di norme prodotte dalla politica che messe insieme generano veri e propri mostri. O non ha mai sentito parlare di certi consulenti giuridici di Berlusconi, dal buon Taormina all'attuale Ghedini. Purissimi azzeccagarbugli di altissimo livello..

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