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Troppo buoni con le donne

Da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

TROPPO BUONI CON LE DONNE

Anno: 2013

Nazionalità: Italia

Durata: 10’

Genere: Commedia

Regia: Mauro Stroppa

 

Al di là della partecipazione straordinaria della pornostar Roberta Gemma, coinvolta nel ruolo di una sexy studentessa, è sicuramente Antonio Petrocelli a rappresentare il nome più noto tra quelli inclusi nel cast del cortometraggio scritto, prodotto e diretto dal romano Mauro Stroppa

L’interprete di Caruso Paskoski di padre polacco (1988) e Il caimano (2006), infatti, veste i panni di un eccentrico professore universitario che, all’interno di un’aula di sociologia sperimentale, tiene a un gruppo di allievi maschi una lezione riguardante il processo di insediamento e strutturata su tre fasi: l’adescamento, il bombardamento e la comprovazione della completa sottomissione del soggetto.

Una lezione che, mentre porta tutti a interrogarsi e scontrarsi sulla effettiva capacità da parte del soggetto maschile di ricorrere al proprio self control dinanzi a un eccitante corpo femminile ben fatto, non manca di generare discussioni relative all’emancipazione della donna e alla competizione tra i membri del sesso dominante.

Con esuberanza di discorsi traboccanti testosterone, ma solo per arrivare a un ribaltamento di situazione che, sebbene possa inizialmente spingere ad attribuire intenti neo-femministi ai dieci minuti messi in piedi da Stroppa, non fatica a lasciar intuire una evidente presa in giro nei confronti dell’ipocrisia che gli apparentemente decisi uomini arrivano quasi sempre a sfoderare, con tanto di improvviso cambio di rotta dei propri ideali, a causa della debolezza che riesce a risucchiarli quando la sensualità della femmina si pone davanti ai loro occhi.

Al servizio di un tutt’altro che disprezzabile esempio di commedia tricolore in pillola che, accompagnato in maniera efficace dalla colonna sonora a firma di Matteo Consoli e gestito più che discretamente – grazie anche al montaggio di Francesco Chiatante – per quanto riguarda il ritmo narrativo e i tempi comici, conduce, oltretutto, a un inaspettato epilogo a sorpresa.

 

Francesco Lomuscio

 


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