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Troppo Giappone a Londra? // Too much Japan in London?

Creato il 22 luglio 2015 da Automaticjoy
When in Rome do as the Romans do.

[English version below]
Se mi chiedeste a caldo qual è la cosa che preferisco di Londra dopo un mese e mezzo qui, credo risponderei “È così facile trovare pezzi di Giappone”. Ed effettivamente è quello che faccio, in ogni momento libero. Ho l’agenda traboccante di appunti, una lista su Twitter, un calendario su Google, pieni di Giappone a Londra. Ho persino una routine settimanale ormai, con giorni e orari dedicati a conversazione e incontri.

Okinawa day

Okinawa Day


Troppo Giappone a Londra? // Too much Japan in London?

Japan Centre

Parlare in giapponese mi dà un senso di conforto, come essere a casa. Solo chi è affetto dalla mia stessa malattia può capire a cosa mi riferisco, solo chi sa quanto il Giappone più di altri paesi ti entra dentro, se gli dai spazio. Mi fa stare bene trovarlo qui, quindi probabilmente farsi domande su giusto o sbagliato non ha alcun senso.
D’altra parte mi sento un po’ come quegli espatriati che passano tempo esclusivamente con i connazionali e non si integrano mai nel paese in cui vivono, anche se sembro essere un po’ confusa sulla mia provenienza. Londra per me non è mai stata un sogno, non sapevo quasi nulla su questa città prima di trasferirmici. L’ho scelta per ragioni pratiche, perché qui posso mettere in atto un piano che ha tutto a che fare col Giappone. Le sono grata per quello che mi sta dando, ma ancora non posso dire che mi piaccia. Ho in progetto di restare qui per qualche anno, quindi avrò tempo per conoscerla e capirla meglio, non c’è fretta, e non si sa mai cosa ha in serbo il futuro, ma questa per ora non è la città in cui mi vedo a tempo indeterminato.
A Kyoto andavo spesso in esplorazione solitaria, facevo la turista, amavo perdermi e facevo mille fotografie. Qui mi muovo raramente senza una meta, non mi porto quasi mai la macchina fotografica, non ho ancora visitato quasi nulla e l’idea di avventurarmi da sola tra la folla di turisti mi angoscia. Mi sembra di bistrattarla un po’, questa città che mi ha accolta a braccia aperte.
Alcuni diranno Ma perché non ci è rimasta, in Giappone?, e dall’esterno è una domanda legittima, ma dentro di me le ragioni sono chiare e la distanza fisica tra me e Kyoto è una necessità. Dovrei però forse capire e accettare che ora sono qui, e vivere Londra in quanto tale, e non come un grosso contenitore da cui tirare fuori solo quel che piace a me. Cosa ne pensate?
English:
If you were to rashly ask me what’s my favourite thing about London after I spent one month and a half here, I’d probably answer “It’s so easy to find pieces of Japan all around”. That’s what I do indeed, whenever I have some spare time. My diary is full of notes, I have a list on Twitter and a calendar on Google brimming with Japan in London. I also have a weekly routine already, with fixed appointments for conversation and meet ups.
Talking in Japanese is comforting, it feels like home. Only who is affected by this same illness can understand what I mean. Some people know how much Japan can get into you, if you allow it to. Finding it here makes me feel good, so it’s probably pointless to wonder whether this is right or wrong.

Okonomiyaki Abeno Too

Abeno Too, Okonomiyaki


Hugo Yoshikawa for Japan Society London

Hugo Yoshikawa artwork for Japan Society London

On the other hand am I not like those emigrants who exclusively spend time with their fellow countrymen, except for I am a bit confused about where I am from? London is not a place I used to dream about, I hardly knew anything about it before moving here. I chose it for practical reasons, to follow a plan that’s all about Japan. I’m grateful for what it’s giving me but I can’t quite say I like it yet. As I’m not leaving for the next few years I will have time to get to know and understand it, there’s no need to rush. One never knows what the future will bring, but for now I definitely don't want to be here forever.
When in Kyoto I often explored places on my own, I liked to be a tourist in my city, to get lost and take thousands of pictures. Here I rarely move without a purpose, I almost never bring my camera with me, I still haven’t visited much and it scares me to venture among flocks of tourists. Am I not misbehaving towards this city that warmly welcomed me?
Some might say Why didn’t she just stay in Japan?, and from the outside it seems legit to think so. I have very clear reasons though, and physical distance between me and Kyoto is a real need. Should I maybe understand and accept that I am here now, and live London as London instead of just taking what I like out of it? What do you think about it?

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