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Truffa sull'editoria, sequestrati 12 milioni ai deputati Pdl Verdini e Parisi

Creato il 11 aprile 2013 da Tafanus
Truffa sull'editoria, sequestrati 12 milioni ai deputati Pdl Verdini e Parisi

La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di beni per complessivi 12 milioni a carico dei deputati del Pdl Denis Verdini e Massimo Parisi, del principe Girolamo Strozzi e di altre 17 altre persone, imputati per truffa aggravata ai danni dello Stato per i finanziamenti pubblici ricevuti dalla Società Editoriale Toscana, che pubblicava Il Giornale della Toscana, e della "Settemari", che pubblicava Metropoli Day.

Finanziamenti che, secondo le accuse, sono stati indebitamente percepiti, perché il Dipartimento per l'Editoria sarebbe stato ingannato. Fra i beni sequestrati ci sono i conti correnti bancari delle società e quelli personali degli indagati, fra cui quello dell' onorevole Parisi, coordinatore del Pdl in Toscana e uomo di fiducia di Verdini per le attività editoriali [...] Il fascicolo nasce dalla inchiesta della Procura di Firenze sui Grandi Eventi.

Il provvedimento, richiesto dai pm Giuseppina Mione e Luca Turco ed emesso dal gip Paola Belsito, è un sequestro "per equivalente" finalizzato al reintegro delle somme che si ritengono indebitamente percepite. Nel dettaglio, circa 2 milioni di euro sequestrati oggi sono ad integrazione del precedente sequestro preventivo da 10,8 mln scattato nel novembre 2011 per la società editrice del Giornale della Toscana. Altri 10 milioni attengono ai reati ipotizzati riguardo alla gestione della società cooperativa Settemari.

Diversamente dal sequestro del 2011, questa volta il gip ha riconosciuto elementi per far scattare il provvedimento anche a carico di Parisi. Secondo il gip, le indagini hanno dimostrato "il ruolo centrale" di Massimo Parisi nella "ideazione ed attuazione di tutta una serie di operazioni finalizzate, anche, alla indebita e truffaldina percezione di contributi pubblici per l'editoria". E - scrive ancora il gip - "gli elementi sino ad ora evidenziatici portano ad affermare che Parisi, insieme a Verdini, "è il burattinaio che ha mosso i fili del Gruppo Editoriale di fatto". E' colui il quale ha amministrato per anni un gruppo di società accomunate, tra le altre cose, dalla finalità di voler massimizzare al i risultati delal truffa ideata ai danni dello Stato".
E' già emerso nelle ultime indagini che i circa 2 milioni sequestrati oggi alla società editrice del Giornale della Toscana corrispondono ad una annualità di contributi erogati all'editoria dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e sono stati versati in una fase successiva al primo sequestro. Secondo le accuse, la Cooperativa Nuova Editoriale, che deteneva il 51% delle quote della Ste, fu costituita nel 2001 al solo scopo di ottenere i contributi per l'editoria (che possono essere erogati soltanto a società editoriali possedute in maggioranza da una cooperativa). Solo che, secondo le accuse, la Nuova Editoriale lo era solo sulla carta, dato che nessuno dei soci ha prestato lavoro dipendente o autonomo in suo favore e nessuno ha partecipato alle scelte strategiche e gestionali, e perché essa è stata finanziata con capitali che provenivano in maniera occulta non dai soci ma dall'imprenditore Roberto Bartolomei, già socio di Riccardo Fusi(cricca grandi opere. NdR) nella Btp, e grande cliente del Credito Cooperativo Fiorentino, la banca presieduta sino al 2010 dall'onorevole Verdini.(Fonte: Rpubblica/Firenze)


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