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Truth, il prezzo della verita'

Creato il 22 marzo 2016 da Kelvin
TRUTH, IL PREZZO DELLA VERITA'(Truth)
di James Vanderbilt (Usa, 2015)
con Cate Blanchett, Robert Redford, Dennis Quaid, Eliasbeth Moss, Stacy Keach
durata: 125 minuti

Se siete tra coloro che hanno apprezzato Il Caso Spotlight e ne hanno applaudito il trionfo agli Oscar, allora non potete esimervi dal recarvi al cinema per vedere anche Truth, per una serie di validissimi motivi: il primo, banale, è che Truth è molto più bello, sia dal punto di vista artistico che dei contenuti. Il secondo motivo, invece, è per fiera "disobbedienza" civile: il film in America è stato scientificamente ignorato dal pubblico e dai media (e vedremo poi perchè) mentre avrebbe meritato ben altra fortuna proprio per il fatto di essere "scomodo" e impegnato, nonchè intellettualmente onesto. Il terzo motivo, infine, è strettamente sociale: Truth ci mostra quanto sia cambiato negli anni il mestiere di giornalista e il modo di fare informazione, e di conseguenza anche la capacità del pubblico di recepirne i contenuti.
TRUTH, IL PREZZO DELLA VERITA'Truth è un fiero film d'inchiesta che racconta una storiaccia che avrebbe potuto cambiare i destini del mondo: siamo nel 2004, in piena campagna presidenziale, e George W. Bush le sta provando tutte per garantirsi la rielezione. Ad un certo punto, a poche settimane dal voto, scoppia una vera e propria "bomba": durante il programma televisivo 60 minuti il conduttore Dan Rather (uno dei volti più popolari e "istituzionali" d'America) mostra in trasmissione una serie di documenti attraverso i quali si evince che il Presidente Bush avrebbe fatto ricorso ad amicizie potenti per evitare il servizio militare in Vietnam. Una "roba" che sarebbe potuta costargli la poltrona... c'è però un piccolo particolare: i documenti, sebbene sottoposti al giudizio di autenticità (positivo!) di ben quattro esperti calligrafi, finiscono in seguito col risultare falsi, mettendo nei guai sia Rather (che sarà pensionato) sia la rampante produttrice Mary Mapes (che verrà licenziata in tronco).
TRUTH, IL PREZZO DELLA VERITA'E a questo punto si apre il dilemma "umano": sebbene la regìa di James Vanderbilt (anche sceneggiatore) sia smaccatamente "di parte", ci accorgiamo ben presto che le conclusioni a cui arrivano i due coraggiosi reporter sono tutt'altro che campate per aria... eppure manca ancora la "prova regina", quella che potrebbe inchiodare definitivamente il presidente e che alla fine pare arrivare, servita su un piatto d'argento da un ex veterano di guerra che odia visceralmente i repubblicani. Peccato però che quei documenti siano stati scritti con word processor e "invecchiati" ad arte per farli sembrare originali, scatenando così la tremenda controffensiva della Casa Bianca che, ovviamente, chiederà la testa di tutti i giornalisti coinvolti (Rather e Mapes su tutti).
Eppure, malgrado ciò, Rather è ancora convinto della verità della storia e decide di andare fino in fondo, sempre spalleggiato dalla Mapes, in nome del diritto all'informazione: i documenti sono falsi ma la storia è vera, verissima, anche se non ci sarà alcun lieto fine. Ma attenzione: più che un film sullo scandalo dei Killian documents (il nome delle carte incriminate), Truth intende raccontarci ciò che può succedere a chi decide di scagliarsi contro il "sistema": la seconda parte del film è tutta dedicata al racconto delle tremende pressioni e minacce cui verranno sottoposti i due protagonisti, nonchè lo scatenarsi della "macchina del fango" che colpirà entrambi, metodo che noi italiani conosciamo bene in quanto perpetrato soprattutto da organi d'informazione ben vicini a un noto imprenditore milanese che, per almeno un quarto di secolo, ha condizionato pesantemente la politica italiana (ricordate il famoso "Metodo Boffo"?). Tutto il mondo è paese...
TRUTH, IL PREZZO DELLA VERITA'Truth, com'era prevedibile, è stato un flop clamoroso in patria: appena due milioni di dollari incassati a fronte dei dieci spesi, dovuto in primis allo scientifico boicottaggio dei mezzi d'informazione, primo fra tutti quello dell'emittente televisiva Cbs (il network per cui lavoravano Rather e Mapes)  che, furbescamente, si è guardata bene dal denunciare la produzione ma poi ha fatto di tutto per affossare il film... riuscendoci benissimo. Peccato, perchè Truth è un film solido e profondo, che affonda i colpi nel giusto modo seguendo uno stile elegante e classico, sorretto da due attori sopraffini: di Cate Blanchett (che interpreta Mary Mapes) è inutile sprecare altri aggettivi per descrivere quanto sia brava, mentre invece vorremmo tributare una doverosa standing ovation all'immenso Robert Redford (nel ruolo di Dan Rather) uno dei pochi attori americani che ancora adesso, a quasi 80 anni, riescono a "riempire" lo schermo con la sola presenza scenica e il proprio carisma. E' davvero un grande.

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