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Turismo: Città del Vino, 193 euro al giorno il budget degli eno-viaggiatori

Creato il 25 giugno 2011 da Giuseppecocco @giuseppecocco

Turismo: Città del Vino, 193 euro al giorno il budget degli eno-viaggiatoriCagliari, 12 giu. – (Adnkronos) – Amano il buon vino, mangiare bene, acquistare golosità’ tipiche del territorio e sono decisamente più ”spendaccioni” della media: quando vanno in vacanza gli eno-turisti spendono 193 euro al giorno, contro i 90 euro della media nazionale. E’ quanto emerge dalle ricerche di Ciset (Universita’ Ca’ Foscari) e Istat che sono state presentate nel corso del week-end al Forum Europeo di Cagliari, ”Strade del Vino e Sviluppo Economico Locale”, promosso dalle Città del Vino con l’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione Autonoma della Sardegna e con il Patrocinio del Ministero del Turismo.

Turismo: Città del Vino, 193 euro al giorno il budget degli eno-viaggiatori
Intanto cresce nelle 550 Città del Vino italiane, l’associazione che raccoglie i Comuni a maggiore vocazione eno-turistica, l’offerta di strutture ricettive di livello elevato: nel 2009 aumentano gli alberghi a 5 stelle (+5,9% in numero degli esercizi e +6,8% in posti letto) e quelli a 4 stelle (rispettivamente 4,4% e 4,7%), ma anche i bed & breakfast, che registrano un incremento, nell’arco di un solo anno, di quasi il 10%.

Secondo la ricerca ”Le fasce di reddito e la capacità di spesa del turista enogastronomico in Italia ed in Europa” di Mara Manente – direttore del Ciset (Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica) e docente di Economia del Turismo all’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia – quella del turista amante del wine & food è una delle tipologie piu’ interessanti del settore, grazie ai suoi tassi di crescita superiori alla media: la loro spesa media procapite giornaliera supera notevolmente la spesa media nazionale (193 euro contro 90), ed così suddivisa: per il 16,8% è destinata all’acquisto di vino, per il 12,7% a quello di prodotti alimentari tipici, per il 10% a prodotti di artigianato locale, per il 20,8% alla ristorazione e per il 31,5% all’alloggio.


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