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Turista per caso: British Library

Creato il 20 dicembre 2013 da Mrs Garrick

Il Settecento è un secolo di straordinaria attualità. Valori come la tolleranza, l’idea del progresso e della famiglia come l’intendiamo ora sono state elaborate dai pensatori del XVIII secolo. Ma anche tante altre cose che diamo per scontate sono nate in quegli anni incredibili, come spiega la mostra Georgians Revealed della British Library.

In Inghilterra, con il termine “Era Georgiana” si indica il periodo compreso tra il 1720–1840, l’era dei quattro giorgi. Giorgio I di Hannover (1660–1727), chiamato a fare il re alla fine della dinastia degli Stuart e che non sapeva neanche l’inglese; a quello di Giorgio IV – passando per Giorgio II (1683- 1760), che oltre ad aver fondato l'università di Gottinga nel suo regno di Hannover, e il British Museum a Londra non ha fatto molto altro. Giorgio III (1738– 1820) famoso, oltre che per la sua pazzia, anche per gli eventi epocali che si sono svolti durante il suo lungo regno, come la rivoluzione industriale, la guerra d'indipendenza degli Stati Uniti e le guerre napoleoniche. Mica roba da ridere. Suo figlio era il godereccio Giorgio IV (1762–1830), personaggio liberale e stravagante (suo è il folle Royal Pavilion di Brighton) passato alla storia più per i pessimi rapporti con il padre e con la moglie, Carolina di Brunswick e per l'intensa vita mondana che per altro. Fu patrono delle arti e della letteratura, e legandosi con i dandy più alla moda di Londra e a personaggi controversi come Georgiana Cavendish, la Duchessa del Devonshire. Quest’ultimo fu per un certo periodo anche Principe Reggente durante la malattia di suo padre (1812-20). Da qui il nome Reggenza che produce uno stile ben preciso che corrisponde al Biedermeier dei paesi germanofoni, al Federal degli Stati Uniti ed allo stile Impero francese. Ma sto divagando.

È un’epoca prettamente inglese quella georgiana. In Italia non esiste nulla di similmente unitario dal punto di vista politico ed economico. Ma esistono esistono numerosi punti di contatto con il mondo delle arti, architettura, la moda e, naturalmente, la musica. Ma oltre ad Handel e a Jane Austen (e scusate se è poco)il periodo georgiano ci ha regalato la cultura popolare come la intendiamo adesso. Questo è il periodo in cui si diffonde l’idea di ‘gusto’ in fatto di arredamento, moda e costume. Il ‘gusto’ era naturalmente quello delle classi aristocratiche che i nuovi borghesi arricchitisi con il commercio volevano emulare. Inutile dire che Wedgwood e Chippendale ebbero un bel da fare a creare oggetti per le loro case – case spesso costruite e decorate dal grande architetto Robert Adam.

Diventati più ricchi, i borghesi hanno più tempo da riempire e lo fanno con una serie di attivitá varie ed eventuali: nasce il concetto di ‘hobby’ come lo intendiamo adesso. Si dedicano allo shopping, al giardinaggio, alla danza. Bevono té e caffè, vanno a teatro, visitano musei (in questo periodo nascono istituzioni come il British Museum e la Royal Academy) e dimore storiche e grazie al miglioramento nella  rete di trasporti, anche città termali relativamente lontane come Bath, Cheltenham e Tunbridge Wells. Anche il concetto di turismo è dell’era georgiana.

“So cool being a Georgian if you had a bit of money!” esclama  con entusiasmo la mia dolce metà. Vero. Anzi, verissimo. Che dubito che i poveri, coloro che lavoravano lunghissime ore nelle nascenti fabbriche per pochi scellini si preoccupassero di come trascorrere il tempo libero, visto che non ne avevano.Ma si a la storia la scrivono i potenti e i vincitori. E il poveri, ieri come oggi, non contano nulla.

Turista per caso: British Library

 


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