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Tutti al commissariato /Giallo Tanzania

Creato il 06 ottobre 2014 da Marianna06

 

  

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L’orologio della piazza, come sempre trafficatissima a quell’ora di automobili ,di bici e di pedoni, segna le quindici in punto e i nostri quattro amici sono giunti puntuali nei pressi dell’ufficio di polizia di Dar es Salaam.

Kurt e Henning hanno viaggiato assieme, dopo un pranzetto rapido consumato a casa di Henning, dove la cuoca, la Rose, è così brava che anche con pochissimi ingredienti riesce a soddisfare i palati più esigenti.

E Henning, infatti,  esigente lo è in fatto di cibo. Ed è la prima cosa che domanda in fatto di referenze al suo personale di servizio.

Kurt, invece, è uno di quegli uomini che non mette quasi mai in difficoltà l’ospite e tanto meno la sua compagna, quando è a casa propria.

E questo anche perché, col suo lavoro, non ha orari e spesso un toast al prosciutto e due uova strapazzate, che consuma nel locale vicino al commissariato, quando è a Ystad,  vanno sempre bene. Non deve mancargli però… la “sua” birra.

Oggi molto volentieri avrebbe voluto saltare il pasto e andare in spiaggia per una nuotata.

Poi ha deciso di raggiungere casa di Henning per organizzare meglio i passaggi del discorso da tenere  in commissariato.

Geronimo ha mangiato rapidamente e a occhi bassi,  si potrebbe dire quasi senza assaporarlo, il cibo della mensa dell'ospedale.

E padre Alex ha fatto altrettanto al refettorio in quanto proprio allora, a Bunju,  era arrivata da poco una comitiva di giovani  piuttosto vocianti e tutti  di buon umore, che sarebbero stati impegnati nella casa in un corso di formazione per qualche giorno.

E in quelle circostanze bisogna di necessità essere tolleranti.

 

Una volta entrati nel commissariato, l’agente di turno, impettito nella sua divisa un po’ sgualcita e parecchio sudata ma molto convinto del proprio ruolo, fa accomodare subito i quattro uomini nell’anti-sala dell’ufficio principale.

Uno stanzone con alcune sedie in legno e degli scaffali a parete da cui si evince che si tratta di una specie di archivio.

E la voce del commissario, dopo qualche minuto,  non tarda ad invitarli ad entrare.

Le spiegazioni di quanto è stato constatato in precedenza nei locali dell’ospedale sono dettagliate.

Inizia Geronimo a parlare per primo ma poi subentra Henning, che conosce bene e da tempo il commissario.

E ,certamente, il suo eloquio fluido potrebbe essere molto più convincente.

 

Abbiamo assolutamente bisogno di un mandato di perquisizione per quei locali- calca il suo tono di voce Henning.

E questo perché immediatamente lo irrita l’immobilismo e l’afasia voluta del commissario.

Gli appare ,in una fantasia gotico-surreale, come un coccodrillo che non esiterebbe a divorarlo... se potesse e senza neanche troppi complimenti.

E’ una cosa seria e bisogna impedire che si continui così…- aggiunge perentorio, appena qualche istante dopo.

Il commissario,un makonde sicuro di sé, mentre scruta Kurt, il suo omologo, dal canto suo pensa che vorrebbe non fare affatto brutte figure e magari mostrarsi efficiente.

Bene- dice- mi avete convinto. Lasciate solo che faccia qualche telefonata. E’ necessaria. Per me.

 

Una mezz’ora dopo i nostri amici sono fuori dall’ufficio di polizia con il loro bel pezzo di carta firmato (in fotocopia) e l’appuntamento per l’indomani mattina, prestissimo, con tre agenti di polizia perché si possa effettuare l’auspicata perquisizione.

Insomma è andata…-dice Kurt.

Speriamo di coglierli con le mani in pasto… -aggiunge Henning.

Non sarà facile. Hanno mezzi economici e amici potenti tra i politici… -completa la frase.

Padre Alex è all’apparenza soddisfatto ma lo sarà di più a cose fatte.

Conosce le sue pecore che, dietro atteggiamenti pseudo- rispettosi, trovano poi subdolamente il modo di dribblare l’avversario e fare  come vogliono loro.

E questo vale a tutte le latitudini. Non solo in Africa. Non solo in Tanzania. Non solo a Dar es Salaam.

Comunque pregherà il buon Dio che  non accada e che la brutta storia abbia fine una volta per tutte e che la gente ritrovi quella serenità,che è il giusto rispetto dei costumi e delle tradizioni.

Geronimo nel mentre è già sfrecciato via in direzione, questa volta, di casa sua. E, forse, dei quattro è il più combattuto intimamente.

Immagina la reazione di Zoe. Incontenibile certamente.

Ma non osa immaginare quella del dottor Wung e del direttore dell’ospedale.

 

                                                                                   (Continua…)

 

                a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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