Tutti i trend per la primavera/estate 2016 – from Milan Fashion Week

Conclusa la pazza settimana della moda di Milano, finite le notti in bianco passate a vedere in streaming sfilate, interviste, presentazioni, feste e chi più ne ha più ne metta. Come Batman, di giorno si lavora (facciamo finta che lui non fosse miliardario)  e di notte si cerca di salvare il mondo o, almeno, di scremare le decine e decine di tendenze (per la primavera-estate 2016) che Re Moda ci ha scaricato addosso in soli 6 giorni!

Pronte con il block notes?!

I celebri maestri hanno sentenziato:

Trasparenze. Colori pop. Etnico. Rosa Quarzo. Velature. Iper-romanticismo. Verde. Anni ’70. Stampe. Optical. Righe. Fiori. Terra. Tacchi quadrati. Maxi accessori. Tailleur.

Siamo continuamente messi alla prova in un mondo veloce nel quale, a volte, siamo tentati di prenotare la fermata e scendere un attimo a respirare, e una buona parte di Milano Moda Donna pare lo sappia (e pensare che credevo fosse un altro universo!) e presenta collezioni che ci influenzeranno positivamente nella prossima bella stagione. Sono outfit leggeri, impalpabili, dai colori tenui, calmi. Tra ruches, nastri, drappeggi morbidi e velature sensuali, gli abiti si confondono con la lingerie (Simonetta Ravizza), sono femminili all’ennesima potenza (Francesco Scognamiglio). Si afferma un colore che non vedevamo da tanto tempo, è il rosa quarzo. E dove c’è rosa, c’è romanticismo e, di conseguenza, ci sono i fiori. Ed ecco infatti trionfare le stampe floreali delicate (Luisa Beccaria) e orientaleggianti, perfette per ogni pezzo: gonne, bluse, abiti (Gucci). Affianco al rosa arrivano i colori della terra, caldi e stimolanti (Antonio Marras), anch’essi in un intricato gioco di nude looks su lavorazioni in tricot e chiffon. E il colore della sabbia del deserto ci riporta alle suggestioni dei tessuti etnici, onnipresenti negli ultimi anni, si affermano anche nell’anno che verrà in look destrutturati, casual, dal taglio rilassato, un po’ gipsy (Alberta Ferretti).

Dall’altra parte c’è una fashion week che invece se ne frega della rapidità del pianeta Terra, e, anzi, sfrutta a suo favore il flusso continuo della vita e la caoticità dei luoghi in cui viviamo. Ed ecco riaffiorare il mood degli anni ’70 (e quello anni ’60 sulla cat walk di Moschino). I colori sono definiti e brillanti (Stella Jean), le ampiezze sono tutte nuove; una dedica particolare al pop con colori fluo, verde in primis (Fausto Puglisi) e maxi accessori, gli orecchini oversize (Dolce&Gabbana) hanno sbancato in passerella e lo stesso faranno nei nostri porte-bijoux . Anche il tailleur fa la sua parte, lo troviamo in ogni gradazione e con tessuti sperimentali (Prada). Tailleur classici ma anche tailleur dalle linee maschili, con pantalone androgino che sostituisce l’eterna femminilità della gonna (Versace). E a proposito di gonne, ce ne son per tutte le gambe, sono in pelle e argutamente assimetriche. Lasciano intravedere i tacchi quadrati, talvolta con plateau,must-have della prossima stagione, anche se ci abbiamo già fatto l’abitudine già da un anno. Si alternano agli square-heels, scarpe flat, comode, appositamente pensate per cavalcare l’onda tra le tempeste di città. Color block, righe e forme rigide completano l’outfit della donna impegnata ad attraversare la giungla metropolitana, anche in jumpsuit, pezzo forte in molte runways (Emporio Armani).

I designers hanno optato per una donna che veste essenziale, senza tralasciare i dettagli che la rendono unica; è finita la stagione degli eccessi, la donna esce allo scoperto con la sua forte identità, accessorio immancabile a completare ogni suo look.

Le passerelle parigine la penseranno allo stesso modo? Andiamo a vedere.

:)

E.C.

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