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#TVOI – Terza Puntata

Da Halfblood @halfblood

È andata in onda ieri sera la terza puntata delle blind audutions di The Voice, seguita da #TVOI – Terza Puntata3.253.000 telespettatori, con lo share del 12.92% impennato grazia anche all’effetto Suor Cristina (per chi se la fosse persa: qui).

Serata non poco ricca di sorprese che ha aggiunto, con il consueto metodo ormai noto al pubblico più affezionato, tre talenti al Team Pelù, due al Team Carrà, quattro per Noemi e J-Ax. Dopo una prima esibizione di Francesco Marotta, sulle note di Cough Syrup, celeberrima (quanto adorabile) canzone dei Young the Giant, anno Domini 2011, si ha avuto il primo ed indubbiamente più grande coup de théâtre della serata: sul palco si presenta una cantante molto nota fino a qualche anno fa, che si rivela poi essere Alessandra Drusian – membro dello storico duo dei Jalisse, meteora di Sanremo 1997 (si presentarono con Fiumi di parole, vincendo inaspettatamente e sprofondando poi nel baratro dell’insuccesso negli anni successivi; a chi non sovvenga questa divinah canzone, rimembri qui). Esibizione tiepida la sua, che fa ricordare ai più diversamente giovani (ma nonostante ciò la conoscevo pur io) la performance sopra citata nella kermesse sanremese, con un’intonazione e un controllo della voce vintage, un po’ stantio. Ça va sans dire, sono passati 17 anni, nessuno dei giudici si gira, svelata l’identità della concorrente cala un po’ d’imbarazzo (soprattutto della Carrà) subito smorzato dalla vena giustamente cinica di Noemi (che per l’occasione ha scomodato la poetica filo epicurea – si ricordi Orazio – dell’hic et nunc, vale a dire “chi se ne cura di ‘sta poraccia che ha goduto di effimeri momenti di gloria nel Pleistocene”).

A cura di Penny

A cura di Penny

L’esibizione migliore della serata è stata invece quella di Esther Oluloro, ragazza nigeriana da una decina d’anni in Italia con un background di esperienze nel genere gospel. Si esibisce sulle note di Stay di Rihanna, 2013, manifestando una voce speciale con un’intonazione rara e qualche tratto acerbo che la rendono speciale, impressionante. Al punto che J-Ax chiede un bis a cappella e quasi viene giù lo studio dagli applausi. Tutti i giudici (tranne il rapper) se la contendono ma alla fine è Pelù ad avere la meglio.

Al contrario il momento di maggiore imbarazzo si è verificato con l’ingresso in studio di Antonio Careddu, rapper sardo trapiantano a Torino, che si lancia in una improbabile interpretazione di Without me di Eminem (2002). Risultato più che deludente, ulteriormente aggravato da una pessima commistione di incomprensibili rime in italiano con un inglese dalla dizione scandalosa (a confronto Eliza Doolittle – protagonista di My Fair Lady – poteva vantare di un’eccelsa received pronouciation). Prima di cimentarsi con l’inglese del ghetto farebbe bene a ricordare che “The rain in Spain stays mainly in the plain”.

Anche per questa settimana insomma abbiamo avuto il personaggio-rivelazione che andrà a competere con la cara Suor Cristina; contemporaneamente, il neoarrivato J-Ax continua a dare prova di una simpatia e senso dello humor più che gradevole, andando così ad aggiungersi a pieno titolo nell’Olimpo dei tanto bravi, tanto carini e simpatici giudici. Solo un dubbio ci pervade l’animo: sarà mica un po’ lenta questa routine di audizioni di cui non si vede la fine? A voi la parola!


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