Tutti parlano dei Campionati Mondiali di Calcio in Sud Africa: TV, Radio, Giornali. Tutti dedicano generosi spazi alla manifestazione sportiva quadriennale che canalizza le attenzioni di miliardi di persone che fanno aspettano per molto tempo questo momento e quando arriva non si vuole limitare a guardare passivamente le partite ma vuole anche partecipare attivamente allo svolgimento della manifestazione.
Naturalmente è impossibile far giocare tutti quanti, anche per questione di talento calcistico, però, così come in Italia anche in tutto il Mondo, tutti quanti si arrogano il diritto di discutere di calcio o di sostenere semplicemente la propria squadra. Nel caso specifico quale piazza migliore, se non quella dei social network e in particolare di Twitter?
Il fenomeno del microblogging e dell’ info network che diventa un vero e proprio catalizzatore di idee il cui l’unica regola è la lunghezza dei messaggi: 140 battute spazi incluse, niente di più.
Non mi dilungo, naturalmente, sull’utilizzo del cinguettio, ognuno faccia ciò che vuole, senza teorie strane, followate, fatevi followare e defolloware da chi vi pare (io ogni tanto mi ci metto di impegno a farmi cancellare dalla lista della gente, come prova di potenza a vedere quanto riesco ad essere antipatico e cafone ndr). Ora però parlerò d’altro del fenomeno Mondiale di Calcio Sudafrica, fra Jabulani e Vuvuzelas, giuro che non le nomino più, anche Twitter ha detto la sua riguardo a questo argomento: a partire dalla parola chiave che appare più spesso: World·Cup. The largest sporting event in the world (e affanculo il SuperBall). Oltre a questo la cosa fantastica qual è? Il servizio Twitter World Cup che ti da costantemente la situazione della partita, minuto e punteggio con in più la specifica dei #riferimenti alla squadra che sta giocando. Una figata mondiale, appunto, anche se ogni tanto ci si infiltra qualche Tweet che non ha motivo di esserci ma è pure sempre il rischio dell’avanguardismo.
Ogni tanto il mio capo mi Cazzìa quando mi vede su Twitter, e non vi nascondo che questo post doveva nascere come post sul blog della società ma al capo non è piaciuto l’argomento, mi è toccato scrivere della Google TV, Ah Beh!
Dicevo ogni tanto Twitter può sembrare frivolo, soprattutto a chi non lo conosce, ma la cosa è davvero seria, parola del Guardian, che ha implementato nella sezione sviluppo della redazione uno strumento che ti consente di rivivere le emozioni della partita della nostra nazionale, o della nazionale che ci pare, solamente attraverso i Tweet, sembra complicato, ma vi assicuro che non lo è.
Basta Guardare.
Come ha twittato un mio compare:
Lo So Avevo detto non le avrei nominate!
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake