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Uccidere un usignolo.

Creato il 03 febbraio 2015 da Scurapina

Uccidere un usignolo, un uccellino innocuo e canoro, è una malvagità inutile e gratuita, così Atticus Finch spiega ai figlioli l’inutile crudeltà della morte di Tom Robinson, l’uomo di colore accusato ingiustamente di aver violentato una ragazza bianca, difeso invano dall’abile avvocato e ucciso, dopo l’ingiusta condanna, in un disperato tentativo di fuga.

Uccidere un usignolo è una malvagità inutile e gratuita come violare la schiva riservatezza di Boo Radley, il giovane ritenuto a torto pericoloso perchè “diverso”.

Con gli insegnamenti pacati e saggi di Atticus i bambini, Scout e Jem, trascorrono una estate importante della loro vita nella quale imparano che esistono i pregiudizi e il razzismo, che esistono la lealtà, la verità, la giustizia e l’ingiustizia, che non sempre il “buio oltre la siepe” nasconde qualcosa di pericoloso, ma, più semplicemente, cela ciò che è ignoto pur essendo così vicino.

Il romanzo di Harper Lee racconta questa estate e racconta il percorso di crescita dei due bambini.

E’ un libro che ho amato molto, che ho letto e riletto con passione così come ho amato il film che ne fu tratto nel 1962 interpretato da un immenso Gregory Peck.

Dopo “Il buio oltre la siepe”, che le valse il premio Pulitzer, per cinquantacinque anni la scrittrice ha vissuto in uno stretto isolamento, non ha più pubblicato nulla e ha protetto la sua vita con una riservatezza quasi maniacale.

Ora sta per essere pubblicato un secondo romanzo che l’autrice ha scritto negli anni cinquanta, ma che mise da parte e che rappresenta, anche se scritto prima, una sorta di sequel dell’opera  che l’ha resa celebre.

Non vedo l’ora che venga pubblicato anche nel nostro paese.

 


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