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Ucraina: 169 cadaveri dell’aereo abbattuto caricati e portati a Donetsk. Accuse continuano, indagini ancora non partono

Creato il 20 luglio 2014 da Nicola933
di Gabriella Maddaloni Ucraina: 169 cadaveri dell’aereo abbattuto caricati e portati a Donetsk. Accuse continuano, indagini ancora non partono - 20 luglio 2014

Aereo abbattuto Di Gabriella Maddaloni. A 2 giorni dall’abbattimento dell’aereo Boeing 777 della Malysia Airlines, in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur, è stato finalmente possibile recuperare, almeno in parte, i resti delle vittime della tragedia.

Sono infatti 169 su 298 i corpi recuperati nell’area del disastro; area che comprende circa 25 km quadrati tra Krasni Luch, nel Lugansk, e  Shakhtarsk, nel Donetsk, le regioni ucraine confinanti con la Russia e controllate dai separatisti. Questo almeno è quanto riportato agli osservatori, che per ora non si sentono in grado di confermare tale stima giacché le squadre internazionali “non sono state in grado di verificare l’informazione”.

I cadaveri sono stati  recuperati con non poca difficoltà dopo giorni di accuse reciproche tra Kiev e Mosca sulla responsabilità dell’accaduto e dopo – sembra – vari impedimenti dei separatisti all’Osce per avere l’accesso libero al luogo del disastro.

Le salme sono state poi caricate in vagoni frigo su un convoglio in partenza da Torez, e condotti a Donetsk. Lo riporta Michael Bociurkiv, portavoce dell’Osce.  Il recupero di parte dei resti è stato possibile grazie ad un accordo raggiunto tra un gruppo di contatto comprendente operatori Osce, Russia e Ucraina, per restituire i corpi dei loro cari alle famiglie.

I miliziani filorussi, intanto, hanno fatto sapere di essere in possesso “di materiale che potrebbe provenire dalle scatole nere” e di essere pronti a consegnarlo nelle mani di esperti  internazionali del settore, purché imparziali; “non abbiamo specialisti e non ci fidiamo di quelli ucraini” afferma uno dei capi miliziani, Alexandre Borodai. Questo almeno riportava l’Interfax, salvo poi avere la smentita di un altro leader separatista, il vicepremier della “Repubblica Popolare di Donetsk” Andrey Purgin: “Non faccio commenti.  Quest’ informazione viene pubblicata sei volte al giorno, tutto questo non è vero

Resta ancora molto fitto il mistero sugli autori dell’attentato, sebbene gli Stati Uniti continuino ad affermare che siano stati i miliziani con armi – i missili di terra-aria Buk – fornite da Mosca. Anche Kiev concorda su quest’affermazione, aggiungendo inoltre che i miliziani “con l’aiuto della Russia, stanno cercando di nascondere le prove del loro crimine internazionale”. Le autorità ucraine si riferiscono alla presunta rimozione di 38 cadaveri e il divieto di accedere alla zona ai loro inquirenti, sebbene Kiev sia titolare dell’inchiesta.

Il presidente russo Putin ha però respinto le accuse rivolte a Mosca, definendole “stupide“. Il leader del Cremlino sembra voler mantenere, almeno in apparenza, un profilo basso e ha chiesto alle autorità di Kiev di poter “raggiungere una soluzione urgente e pacifica” per risolvere la crisi.

Una cosa è certa: accuse reciproche e supposizioni a parte, è necessaria un’inchiesta obiettiva, imparziale e internazionale per far luce su chi e sul perché ha voluto questa tragedia. Ma quest’indagine internazionale ci sarà davvero? O questo dramma passerà alla storia come l’ennesima tragedia da parte di autori ignoti, per cause ignote, a danno di centinaia di persone innocenti?


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