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Uenuku – Dunedin, la prima volta dell’erba al chiuso

Creato il 06 settembre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Uenuku – Dunedin, la prima volta dell’erba al chiusodi Stefania Mattana

Ospiterà l’esordio di Inghilterra e Argentina al mondiale neozelandese, e successivamente anche i nostri Azzurri. Stiamo parlando del nuovissimo stadio di Dunedin, il primo al mondo dotato di erba naturale ad essere chiuso permanentemente da un tetto.
Avevamo già visto episodi di stadi coperti da un tetto: per esempio il Millennium Stadium di Cardiff, che all’occorrenza può chiudersi riparando tifosi e atleti da neve, pioggia e freddo. Ma nella regione di Otago hanno fatto di più: il tetto è fisso, e in qualunque periodo dell’anno gli oltre 30 mila spettatori che trovano posto all’interno – e ovviamente i giocatori – possono godere delle condizioni climatiche e di umidità ideali. La luce del sole filtrerà dallo tetto, lasciato “trasparente” per dare la sensazione di essere all’esterno. L’impatto dello stadio visto da fuori è davvero incredibile.

Per quanto riguarda invece il manto verde del campo, i neozelandesi hanno fatto le cose per bene: forti dell’esperienza degli stadi di squadre come Leicester Tigers, Ospreys, London Wasps e del Mandela Bay Stadium di Porth Elizabeth (ma anche di club della pallatonda come Manchester City, Liverpool), hanno scelto una soluzione composta da 100% erba naturale rinforzata con oltre 20 milioni di fibre artificiali, controllate da un sistema computerizzato che le iniettano sul campo a 20 cm di profondità, a distanza di 2 cm le une dalle altre. Questo aiuta la crescita delle radici di erba naturale, che crescono tutte intorno alle fibre. Un sistema preciso e complicato, che rende il campo estremamente uniforme e stabile, facilita la riscrescita dell’erba stessa e ne aumenta la resistenza agli stress. Quest’ultima virtù del manto erboso si preannuncia una novità importante, visti i trattamenti non propriamente delicati che mischie e raggruppamenti in particolare riservano ai campi di tutto il mondo.

E dopo il mondiale? Nessuno spreco, anzi. Il nuovo stadio di Otago ospiterà non solo le partite di Super Rugby e di vari campionati ovali, ma in esso troveranno spazio anche altri eventi sportivi, musicali e di costume, come un vero e proprio centro polifunzionale.
Insomma, l’hanno capito anche dall’altro capo del mondo, come sfruttare i grandi impianti durante tutto l’anno, e quindi ammortizzarne anche gli ingenti costi di realizzazione.

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