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Umorismo o Letteratura? di N. Losito

Creato il 27 febbraio 2012 da Nictrecinque42 @LositoNicola

Umorismo

A guardare le statistiche del mio blog devo dire che il 90% dei miei lettori preferisce ridere (o sorridere) piuttosto che seguire le recensioni di libri o disquisizioni sulla scrittura. Che dipenda, come asserisce “topo” più sotto, dal fatto che quando parlo di argomenti seri sono noioso?

Può essere. Ammesso e non concesso che le statistiche rappresentino la realtà vera.

In tutta sincerità a me piacerebbe che ci fosse una via di mezzo, cioè che esistesse un tempo per sorridere e un tempo per riflettere, entrambi dotati di pari dignità. Vorrei, cioè, che le preferenze nel mio blog avessero la stessa equa suddivisione che c’è nella mia biblioteca: metà occupata da libri e metà da riviste umoristiche a fumetti. Chi segue il mio blog sa più o meno quali sono i miei gusti letterari; per quanto riguarda l’umorismo, invece, tutte le mie simpatie vanno a quella particolare branchia dei comics conosciuta sotto l’etichetta di strisce autoconclusive seriali.

Nel 1965 quando acquistai il primo numero di Linus, ero uno sbarbatello e da allora non l’ho più abbandonato. Dunque è da 47 anni che leggo e colleziono questo glorioso mensile di fumetti che ha ospitato e ancora ospita i più  grandi autori internazionali (e italiani) di strisce autoconclusive seriali. Con buona ragione, perciò, posso ritenermi un esperto, avendo visto passare davanti ai miei occhi quasi mezzo secolo di questa tipologia di arte comica/satirica accasata in Italia sulle pagine di Linus e, anni fa, anche su Eureka e Il Mago. Non per niente Il Signor Giacomo, da me ideato  e disegnato nel 1968, appartiene a tale categoria di fumetti umoristici e ha carinamente regalato il suo nome al mio blog.

Non so se i giovani di oggi apprezzano l’umorismo a quadretti, forse sono attirati da altre proposte editoriali, comunque nella mia giovinezza, in ambito universitario, era il top indiscusso della comicità ed io sono ancora legato sentimentalmente a quel genere. Diversi famosi autori di strisce autoconclusive sono deceduti, alcuni hanno cessato di disegnarle, altri continuano a sfornarle giornalmente, e parecchie serialità compaiono tuttora sui quotidiani più importanti del mondo. La ragione del loro successo nel tempo sta non tanto nella comicità (a volte esplosiva) della singola striscia, ma nella ripetitività delle situazioni vissute dai vari personaggi, ognuno dei quali si caratterizza con manie e talenti che li rendono unici e universalmente riconoscibili.

Nei Peanuts, Charlie Brown è lo sconfitto per antonomasia, Lucy è l’eterna bisbetica, Snoopy è il cane fantasioso, ecc. Questi caracters si sono mantenuti sempre psicologicamente identici nelle migliaia di vignette che li hanno visti protagonisti e sono riusciti a sopravvivere a Charles M. Schulz, l’autore, morto ormai da qualche anno. Nessuno ha sostituito Schulz nel disegnare i Peanuts eppure essi vengono periodicamente riproposti per farli conoscere alle nuove generazioni di lettori. Potrei citare tanti altri esempi per spiegare il successo di alcune strisce giornaliere che, intelligentemente, Linus da tanti anni raccoglie sul suo mensile o su libri a loro dedicati, però non è questo lo scopo del post odierno. Oggi, invece, voglio presentarvi tre autori di fumetti e dei caracters che, a mio parere, hanno buone chances di diventare di culto.

Il primo che mi viene in mente è Perle ai porci di Stephan Pastis: “topo”, il personaggio principale, è di una cattiveria/perfidia difficilmente riscontrabile in altri animali parlanti visti nei comics.

Perle1
Perle2
Perle3
Perle4

Un altro che mi piace è Scott Adams, autore di Dilbert. Il suo disegno è essenziale e le battute non sono sempre facili da capire, però nel tempo questo disegnatore americano di 57 anni  è riuscito a far diventare simpatici persino capi ufficio stupidi e saccenti e impiegati fannulloni.

Dilbert1
Dilbert2

Poi c’è Monty di Jim Meddick, dove il personaggio principale è il classico giovanotto sfigato con le donne e il perdente predestinato di ogni situazione in cui viene a trovarsi: un caracter in cui (ahimé) mi sono identificato in qualche passo, tutto da dimenticare, della mia vita…

Monty1
Monty2

Dunque: solo umorismo o solo letteratura? A voi la risposta.

Per terminare, ringrazio Linus a cui ho “rubato” le strisce presentate oggi nel post e m’inchino ai rispettivi autori per la loro indiscutibile bravura.

Nicola

 


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