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Un altro astronauta con problemi di acqua nel casco

Creato il 27 febbraio 2015 da Sabrinamasiero
Gli astronauti della NASA Terry Virts e Barry 'Butch' Wilmore dopo la passeggiata spaziale vengono accolti a bordo da Samantha Cristoforetti. Crediti: NASA/ESA

Gli astronauti della NASA Terry Virts e Barry ‘Butch’ Wilmore dopo la passeggiata spaziale vengono accolti a bordo da Samantha Cristoforetti. Crediti: NASA/ESA

Il 25 febbraio scorso, alla fine dell’EVA, l’attività’ extraveicolare dell’astronauta americano della NASA Terry Virts, all’interno del casco sono state notate delle goccioline d’acqua che poi sono fluttuate nella Stazione Spaziale.

La nostra astronauta Samantha Cristoforetti che ha atteso l’arrivo dei due colleghi, Virts e Barry ‘Butch’ Wilmore, ha effettivamente confermato la presenza di acqua oltre al fatto che l’imbottitura assorbente all’interno del caso di Virts era umida.

Non e’ stata rilevata presenza di acqua durante la passeggiata spaziale. Nessun astronauta e’ mai stato in pericolo.
I tecnici della NASA naturalmente ora stanno cercando di capire che cosa sia successo, come all’epoca era capitato per l’astronauta dell’ESA Luca Parmitano. La seconda passeggiata spaziale (o EVA, attività extraveicolare) di Luca del 16 luglio 2013 venne interrotta a causa dell’accumularsi di un’enorme quantità di acqua nel casco della tuta spaziale.

Il rapporto della NASA, molto dettagliato, aveva mostrato che non era la sacca dell’acqua potabile responsabile della perdita, bensì un filtro contaminato nel sistema di trasporto della condensa verso il circuito di ventilazione.

La tuta spaziale e’ importante per l’astronauta in quando lo isola dal vuoto dello spazio e dalle temperature estrema che a 400 chilometri di quota, dove si trova la ISS, possono variare tra -120 gradi e + 120 gradi centigradi.

La visiera del casco di un astronauta non si può sollevare, ed il casco e’ un pezzo unico con il resto della tuta EMU. Sollevare la visiera comporta danni polmonari (in quanto nel vuoto vi’ e’ assenza di ossigeno) e il congelamento del liquido lacrimale (date le temperature estreme).
Se non avete ancora letto il racconto di Luca Parmitano, ecco qui in italiano e in inglese.

Fonte NASA-Blog: Virts Reports Small Amount of Water in Helmet
Luca Parmitano racconta la sua seconda EVA – in italiano


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