Magazine Cultura

Un'amica ritrovata dopo anni di silenzio parla di: Se la donna fosse un elefante... ed. Miele

Creato il 23 luglio 2010 da Milemary
Un'amica ritrovata dopo anni di silenzio parla di: Se la donna fosse un elefante... ed. Miele

Oggi, ho terminato la lettura del tuo libro e voglio farti sapere ciò che mi ha “trasmesso”.

Quando ho ricevuto il tuo invito alla presentazione, come ti ho accennato durante la serata,guardando la stampa della locandina, ho pensato che la scelta dell’elefante fosse dovuta al fatto che la donna ha un grande cervello (vista la dimensione cranica dell’animale), un grande corpo, perché può accogliere dentro di sé una vita, un cuore enorme per amare, come figlia, moglie, madre, amica, confidente …, un sesso fortedirei imponente, nel pieno significato della parola, (che incute rispetto riverenza, grandioso solenne), per quando riguarda la coda, ho pensato al passato al punto di origine (sai che anche le “donne” avevano la coda), mentre per il naso, a volte siamo un po’ Pinocchio, meglio una bugia al momento giusto che la verità al momento sbagliato. La topina, mi ha fatto pensarecome a volte possiamo essere fragili.

(la topina sono io (da piccola mia madre mi chiamava Souris) ed è il legame con il primo romanzo collage, Dans les coulisses, ma non voglio rovinarti il finale :-))

Quando hai illustrato il libro, pensavo che ti saresti limitata a raccontare le interviste fatte, ma mentre lo leggevo ho scoperto che parlavi anche di te, non so il motivo, ma ho portato sempre con me il libro per poterlo leggere in ogni momento libero della giornata, è come se avessi avuto con me un’amica che mi faceva delle confidenze, che mi raccontava di lei e ora che l’ho finito, mi manca un po’ questa cosa.

Credo sia il più bel complimento che potevi farmi, i miei libri preferiti mi hanno spesso lasciato quella sensazione, chiudendoli...

Per questo motivo, vorrei confidarti il mio pensiero non solo sul libro ma anche su alcune cose che ho letto.

Ho appreso con piacere che a livello scientifico il nostro cervello ha una marcia in più, ho sempre pensato che una donna senza un uomo può sopravvivere perché è indipendente in tutto, mentre il contrario si realizza con difficoltà.

Mi ha colpito molto la tradizione ebraica, “le donne portano la luce”, è una bellissima affermazione, prova a pensare alla donna come colei che porta lavita, che ti assiste nel cammino e ti illumina i periodi più bui. Penserai che sono una femminista sfegatata, ma non è così, c’è da dire che vivo con tre uomini e con loro “non posso” toccare questo argomento.

Quando parli dell’importanza delle piccole cose della vita, mi ci vedo in alcuni di quei momenti, anch’io amo: il profumo che scandisce l’inizio della giornata, tè verde con biscotti di pasta frolla, adoro la loro fragranza, li intingo per pochi istanti così riesco ancora ad assaporare la loro consistenza; l’aria fresca del mattino che si affretta ad entrare non appena spalanco le finestre ad un nuovo giorno ed il cinguettio degli uccellini che da sempre “abitano” i pini delmio giardino; quando il sole si è levato da poco ed i primi raggi disegnano riflessi tra i rami degli alberi, questo è il momento in cui esco ad innaffiare i fiori, c’è un bellissimo silenzio, l’ideale per pensare. Sono solo all’inizio della giornata, non sto ad elencarti tutti gli altri, non vorrei annoiarti, ti dico solo che questi momenti, mi fanno sentire bene, sono “pillole” di buon umore.

Uomini e donne dovrebbero essere complementari, dico dovrebbero, perché navigando in internet ho trovato una frase che mi è piaciuta molto e che ti riporto “ci si aspetta che le mogli facciano il doppio del lavoro dei mariti, in metà del tempo e gratis. Per fortuna ci riescono”, l’ha scritta Charlotte Whitton (politico canadese n.8/3/1896 e m.25/1/1975). Inoltre, ha scritto un’altra frase, che concilia con quello che scrivi nel capitolo della donna in carriera, quandoparla della produttività nell’orario di lavoro “le donne devono fare qualunque cosa, due volte meglio degli uomini per essere giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile”.

Io non sono femminista, e molto sarà colpa degli uomini che ci prendono per scontate, ma credo che molto sia anche colpa nostra che vogliamo arrivare ovunque. Il fatto è che il mondo andrebbe avanti (diversamente certo, ma andrebbe avanti) anche senza di noi, quindi sono sinceramente convinta che tocchi a noi donne fissarci dei limiti e imporci dolcemente perché vengano rispettati in complicità!!! e poi non so più chi diceva : CAMBIA MODO DI PENSARE E CAMBIERAI IL MONDO!!

Complimenti per la descrizione di pag.61, è bellissima, quando leggo un libro, mi piace immaginare i personaggi (qui sono avvantaggiata, so come sei) i luoghi e le sensazioni dei protagonisti; è stata una bella passeggiata mano nella mano con una forza tanto giocherellona e pungente, quanto delicata e discreta.

A proposito dei nomignoli attribuiti agli organi genitali, non ricordo dove ho letto questa frase, “Il più potente organo sessuale che Dio ci ha donato è la nostra mente”, non pensi sia vero?

Posso darti un consiglio da donna a donna?! Quando sarai sulla soglia della menopausa (io l’ho già varcata), non usare cerotti ormonali, studi recenti hanno dimostrato che causano il cancro al seno. Quanto al calo del desiderio sessuale, mi rifaccio alla frase di prima. Se la mente funziona … :-)) alleluia!

Mi complimento nuovamente per la descrizione di quanto è successo (spero per te) accanto alla stanza 211 Con rispetto per i consigli dello scrittoreGuido - forse sarò banale e scontata – ma la prima versione mi ha “preso” molto di più.

Mi permetto di esprimerti il mio pensiero relativamente a quando parli della scelta dei tuoi genitori, premetto che solitamente, risulta facile giudicare le scelte altrui, bisogna avere la capacità di “calarsi” nella situazione, ma non sarebbe comunque sufficiente, certe esperienze devono essere vissute per essere comprese a fondo. Come madre, mi viene spontaneo pensare che in tale situazione, tutelerei il più possibile i miei figli, cercando di mantenere nei limiti del possibile, la serenità nell’ambiente in cui vivono, pensando che per crescere hanno bisogno di entrambi i genitori, lasciando i momenti di litigio o di discussione al di fuori della loro presenza, ma tutto questo sarebbe possibile? Pensi che comunque non avvertirebbero che qualcosa non va? A meno che non si riuscisse a recitare una parte da oscar di genitori felici. Ammettendo pure di riuscirci, un domani, quando i figli saranno cresciuti, penseranno che sia stato veramente un bene per loro vivere una situazione di falsità? Per la mia esperienza, penso che troppo amore faccia male, cercare di proteggere sempre i figli, anche se spontaneo, non è educativo, ritengo sia più corretto parlare e dare risposte alle loro domande, ma devono saper camminare con le loro gambe per essere uomini in futuro. Mi rendo conto che mi è più facile scriverlo che attuarlo,in varie occasionimi viene naturale essere una mamma chioccia.

Penso che continuare a cercare quello che non si ha ci impedisce di godere ciò che abbiamo, quindi, godiamoci al meglio tutto ciò che ogni nuovo giorno ci riserva, mettendo nelbagaglio che stiamo preparando per il nostro viaggio verso la maturità completa, ogni esperienza che troviamo lungo il cammino, prima o poi ci servirà.

Relativamente alle origini del carattere, sono fermamente convinta che sia una questione di DNA,l’ambiente in cui vivi, può influenzare certi comportamenti, ma il carattere rimane, ti porto sempre la mia esperienza, i miei figli sono cresciuti nello stesso ambiente, Davide, ha avuto genitori più vecchi di sei anni, il metodo di educazione è stato pressoché identico, ma i loro caratteri sono decisamente opposti.

Concludo, non posso fare altro che complimentarmi, mi piace come scrivi, in modo semplice, chiaro e scorrevole, non annoi il lettore e soprattutto, bellissimo il metodo “collage”, per quanto ti conosco, rispecchia la tua personalità, un mix di tante cose, come quelle che ti piace fare, perchè la vita è una sola e tutto è da provare.

Anche se le donne hanno la”mania” di raccontarsi, spero di non averti “rubato” del tempo prezioso, un bacio e un abbraccio.Ciao Paola.

Per nulla, anzi è bello avere un riscontro, sono in Francia quindi non ho molto tempo per risponderti, ma ci sarà occasione a voce, ne sono sicura!!!

P.S. sono curiosa dileggere Dans les Coulisses, lo trovo in tutte le librerie? magari ;-)) ma per essere sicura meglio provare nella libreria Rossi, altrimenti lo porto a Manuel alla prima occasione. Un abbraccio di cuore!!!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :