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Un amore di gioventù

Creato il 09 luglio 2012 da Veripaccheri
Un amore di gioventùL'amore tradito e poi riconquistato un poco alla volta, attraverso le sofferenze del cuore, le indifferenze degli altri ed il ricordo di una presenza che non si può dimenticare. Procede così l'ultimo film di questa regista francese dal nome di ascendenze scandinave. Incomincia da una ferita che sanguina fin da subito e non finira mai di farlo fino in fondo, perchè la prima storia importante non si potrà mai cancellare. Eppure "Un amore di gioventù" è anche un film che riesce a dare speranza, a non impedire alle persone che lo guardano di cancellare i loro sogni di felicità e di condivisione, perchè se è vero che attraverso il personaggio di Camille la regista mette al centro della storia i tormenti di una giovanissima Werther in gonnella, d'altra parte ci fa vedere come sià possibile ricominciare a vivere senza rinnegare quella parte di se che un tempo è stata felice, e può tornarlo ad essere. Così accanto alle immagini cesellate in una città fredda ed anonima si ritagliano uno spazio sufficientemente adeguato scene campestri in cui l'immersione nella natura assolata e silenziosa diventano la maniera per liberarsi dalle angosce del cuore.
E se alcune situazioni del film appartengono indiscutibilmente all'età giovanile, quando ancora una piccola sfumatura di disattenzione da parte dell'oggetto amato può diventare la scintilla di una tragedia di inconsolabili proporzioni, allo stesso tempo la vicenda di Camille (Lola Creton veramente straordinaria) e Sullivan appartiene nei suoi risvolti più profondi all'umanità intera senza distinzioni di sesso e di età. Certamente alla maniera di molto cinema francese, soprattutto quello di alto lignaggio (Truffaut, Rohmer) Mia Hansen Love fa parlare i suoi personaggi con un tono spontanemante forbito e ripulito da qualsiasi mancanza di buon gusto, così come nella scelta di attori il cui volto sembra appartenere a certi ritratti immortalati dalla penna degli scrittori e dal pennello dei pittori favorisce un empatia immediata e di facile presa. Ma sono queste, piccole scappatoie che non rompono l'incantesimo di un film quasi perfetto e che si porta dietro la malattia ed insieme gli anticorpi per continuare a vivere nonostante tutto, o forse proprio per quello.

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