Tutti abbiamo degli scheletri nell'armadio: il problema è quando escono fuori!
L'ormai non più recentissima rinascita della scena indipendente grazie a Steam e alle apposite iniziative dei tre grandi produttori di console, non ha, ahinoi, riguardato più di tanto il nostro Belpaese. In effetti, a fianco di quelle che sono realtà grandi e consolidate come possono essere Milestone e la sede milanese di Ubisoft, l'Italia, vuoi per una certa mancanza di cultura e spirito imprenditoriale, vuoi per il totale disinteresse, a differenza di quello che avviene in altri Paesi, della classe politica, ha visto pochi tentativi degni di nota di sfruttare i nuovi canali di crowdfunding e distribuzione digitale per saltare agli onori delle cronache ludiche. Ecco perché ogni novità in questo senso va attentamente monitorata, ed è per questo che oggi vi facciamo un primo resoconto di The Wardrobe, avventura grafica old-style di CINIC Games che si trova nel pieno di una campagna di finanziamento su Eppela. Recentemente l'italianissimo team ha messo a disposizione del pubblico un'alpha demo grandemente incompleta, e che tuttavia ci ha già permesso di individuare diversi spunti interessanti.
twittalo! The Wardrobe è una promettente avventura rigorosamente Made in Italy
Un morto che cammina
The Wardrobe è dichiaratamente ispirato alle classiche avventure punta-e-clicca LucasArts, e questa, per chiunque abbia giocato cose come Day of the Tentacle, Sam & Max Hit the Road o Monkey Island, è già di per sé un'ottima notizia. Ispirazione che è evidente sin dalle premesse narrative pregne d'umorismo: Skinny e Ronald sono due amici per la pelle, che un giorno vanno a fare un picnic durante il quale mangiano una prugna secca a testa.
L'ingordo Skinny però ci si avventa incautamente scambiandola per un acino d'uva, ingoia il nocciolo e muore all'istante per shock anafilattico, mentre l'amico scappa via terrorizzato; per cinque lunghi anni il cadavere di Skinny resterà come vero e proprio scheletro nell'armadio di Ronald, in senso sia figurato che reale, finché non si risveglierà una notte di Halloween in una discarica, nella quale l'armadio è stato gettato per via di un trasloco. Di qui in poi parte l'avventura, volta a rintracciare il vecchio amico e porlo di fronte alle proprie responsabilità in modo da salvare entrambe le anime, altrimenti destinate a patire gli eterni tormenti dell'inferno. Un tipo di umorismo, sostanzialmente leggero e sopra le righe, ma che non disdegna affatto incursioni in tematiche più serie (stiamo parlando pur sempre di un morto risvegliato che deve salvare due anime) e nel politicamente scorretto, che si ritrova lungo tutto il corso della nostra prova, esattamente come accadeva nei modelli d'ispirazione: resta ovviamente da vedere se il team riuscirà a reggere tale registro nell'avventura completa, ma gli inizi sono senza dubbio incoraggianti e fanno leva anche su un citazionismo molto spinto, zeppo di riferimenti sia alla cultura mainstream che a quella un po' più settaria. King Kong, Ghostbusters e Matrix si affiancano a Donnie Darko, Crash Bandicoot e Boogeyman nel "bagaglio culturale" dei programmatori, in una notte di Halloween che in primis ripropone, ridicolizzandoli, i cliché degli horror adolescenziali americani e che rende possibile, oltre al fatto che uno scheletro possa aggirarsi per la città senza che nessuno lo trovi strano, tutto questo miscuglio di riferimenti cinematografici e videoludici, di cultura "alta" e "bassa", al patrimonio culturale dei giovani d'oggi così come di chi giovane è stato magari un decennio fa. Un rischio è che quest'approccio così ricco ed esplosivo possa (nella breve demo le citazioni già si sprecano), sulla distanza, sfuggire di mano e diventare più un coacervo di riferimenti fini a sé stessi che qualcosa di coeso e strutturato, e ovviamente lo verificheremo in sede di review. Per quello che abbiamo visto finora però possiamo dire che il piatto è varissimo ma ben definito, diverte ed intrattiene senza mai risultare confuso e strabordante.Dietro di te, uno scheletro a tre teste!
Ma non è solo nell'umorismo che The Wardrobe trasuda LucasArts. Via tutti gli orpelli inventati negli anni al fine di ringiovanire un genere che, forse, era finito nel dimenticatoio non tanto a causa dei propri limiti ma per via di scelte precise dei publisher, qui si torna all'ABC dei punta-e-clicca, schietto e sincero. A partire dalla presentazione grafica, in un 2D ottimamente disegnato e animato, ricco di dettagli, coloratissimo, ovviamente ancora gravato da una serie di problemi tecnici dovuti allo stadio incompleto della produzione. Si manda Skinny in giro cliccando sul luogo che si desidera e s'interagisce con gli elementi attivi del fondale tramite il tasto destro del mouse, col quale si aprono le classiche quattro opzioni: "Osserva", "Raccogli", "Usa" e "Dialoga".
A questo punto diversi discorsi sono da aprire, e il primo riguarda proprio l'interazione coi fondali: volendo è possibile lasciarsi travolgere interamente dalla nostalgia e andare col più classico dei pixel hunting, ma giunge ben accetta la possibilità di evidenziare tramite pressione della barra spaziatrice tutti gli elementi con cui è possibile interagire. Ciò dovrebbe rendere più fluida l'azione di gioco, consentendo al giocatore di concentrarsi su esplorazione e risoluzione degli enigmi, e risolvere anche un problema che potrebbe derivare dalla presenza di qualche oggetto molto piccolo che tende a perdersi nella ricchezza dei fondali. Un altro discorso riguarda le azioni da intraprendere e le loro conseguenze, giacché nove volte su dieci il risultato sarà una battuta di spirito di Skinny, spesso anche rivolta al giocatore stesso, in pieno ossequio all'atmosfera umoristica. Ovviamente il massimo si raggiunge nei dialoghi coi personaggi, con possibilità multiple delle quali solo alcune sono necessarie ai fini dell'avanzamento, ma che è un piacere esplorare tutte per gustarsi il livello d'ironia e comicità, forse non sempre costante ma con alcune trovate decisamente divertenti: a questo proposito una parentesi è da aprire sul doppiaggio, che per il momento ci ha stupito per la competenza con la quale sembra essere stato realizzato. E infine, il cuore di ogni avventura, gli enigmi. Anche la loro struttura è classica: raccolta di oggetti, eventualmente loro combinazione nell'inventario, dialoghi, interazione di oggetti e fondali... Più che la struttura, quello che ci sembra sia un compito molto difficile assunto dal team è replicare lo spirito degli enigmi di Monkey Island e compagni, spesso caratterizzati da una logica tutta loro, laterale, di quelle delle quali, tanto per restare in tema di citazioni, se non si "pensa quadridimensionalmente" non se ne verrà mai a capo salvo poi risultare perfettamente chiara una volta entrati nel mood giusto, e ovviamente, tanto per cambiare, intrisi di humour. Ebbene, il paio di enigmi che la demo ci dà la possibilità di affrontare questo spirito ce l'hanno ricordato molto chiaramente, senza approfondire la questione per evitare qualsivoglia spoiler: anche qui il discorso è da verificare sulla distanza, ma sugli enigmi come su tutto il resto la prima impressione che ci ha fatto The Wardrobe è molto positiva, e la cosa non può che lasciarci pieni di speranza. L'uscita è attualmente prevista per il secondo trimestre dell'anno venturo. Al momento in cui scriviamo, la campagna, con ancora un paio di settimane a disposizione, ha da poco superato i 4000 Euro su un obiettivo di 10000 che francamente speriamo venga raggiunto, non solo per un sano italico orgoglio, quanto perché in questo modo, mentre le 40 location promesse sono già state disegnate e tutti gli enigmi scritti, CINIC Games potrà donare al titolo quelle rifiniture necessarie (la traduzione inglese, per esempio) ad affermare il proprio prodotto in una categoria che, a giudicare da questo pur breve assaggio, sembra meritarsi appieno.