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Un bel giorno per essere Italiana

Creato il 13 giugno 2011 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Il titolo è VOLUTAMENTE (lo grassetto e lo sottolineo pure, così siamo tutti contenti) altisonante ed enfatico, però lo metto lo stesso. Perchè il blog è mio e perchè alcuni quotidiani c’hanno campato per anni (e continuano a camparci), quindi non vedo perchè non dovrei farlo.

Premesso questo, oggi sì è un bel giorno. Si è raggiunto il quorum, 27 milioni di italiani (o giù di lì) sono andati a votare, il 57% degli aventi diritto, e più del 90% tra questi ha detto no (votando sì) al salvaculo del Berluscoso e alla politica energetica di questo governo. Sull’acqua non mi esprimo perchè è una questione più complessa e varia troppo da regione a regione, ma persino da città a città. Cioè 25 milioni di persone vogliono, la dico in parole povere, che Berluscoso in quel cazzo di tribunale ci vada, pure in barella se necessario. E’ chiaro?

Lo so che è stato detto di non politicizzarlo, il referendum, ma sinceramente a me non interessa. Io ci vedo un voto politico, forse sbaglio, chissà. Il voto è politico perchè è vero che il legittimo impedimento non riguarda solo il presidente del consiglio ma anche gli altri ministri, ma su, non prendiamoci per il culo, non interessa di certo a una Giorgia Meloni essere legittimamente impedita. Capisco il voler mantenere i toni bassi, però senza scadere nella presa per i fondelli. Stessa cosa per il nucleare e per la politica energetica. Io non sono affatto convinta che questo sia un voto di paura dovuto a Fukushima, io penso invece che sia un sonoro calcio sugli stinchi ai “progetti” energetici di questo governo, un segnale inequivocabile della mancanza di fiducia e della disistima nei confronti di chi si occupa e di chi si è fatto portabandiera di queste politiche. Penso infatti che molti di quelli che hanno votato SI’ (tra cui la sottoscritta) non abbiano paura delle centrali nucleari francesi, relativamente vicine, così come non abbiano scrupoli di sorta a comprarla, l’energia, dalla Francia (anche perchè secondo me costruendo le centrali all’italiana, lasciandole cioè presumibilmente  incompiute, il risparmio non ci sarebbe stato); non è stato un voto “ideologico” contro l’energia nucleare insomma. Io la vedo così, poi sarò smentita, sicuramente, come sempre.

E ora mi diletterò in un comportamento ben poco democratico, ma sono talmente incazzata e ne ho sentite talmente tante in questi giorni che me lo concedo.

Vorrei gridare un sonoro vaffanculo a

  • quelli che hanno irriso, deriso, dileggiato quelli che sono andati a votare dicendo loro che sono degli ignoranti, dei rincoglioniti e sostanzialmente degli stupidi che non capiscono niente
  • quelli che adesso sminuiscono e minimizzano, ammazzando l’entusiasmo di chi, giustamente, sta festeggiando

Appartenete a una di queste due categorie? Eh, I’m sorry, ma sappiate che vi ci sto mandando, portate pazienza. Non ho parlato di astenuti o di coloro che hanno votato NO, hanno esercitato un loro (discutibile, per quanto riguarda gli astenuti) diritto e va bene così.

Come ho già scritto in occasione dei ballottaggi, lasciateci essere contenti. Poi si vedrà, se questo voto è servito a qualcosa o no, se qualcosa accadrà o tutto rimarrà nell’attuale stallatica situazione di stallo, ma ora, oggi, è possibile festeggiare in pace? E se non avete un cazzo da festeggiare siate tristi a casa vostra, non andate a fare i malmostosi nelle case altrui, perchè numerose pedate sul deretano sono dietro l’angolo.

Sì, oggi è proprio un bel giorno, un gran bel giorno.

Un bel giorno per essere Italiana

Colgo l’occasione per chiedere una prece per un uomo che merita una pacca sulla spalla e anche un abbraccio: Gaetano Quagliariello, il Fassino del PDL. Dovete sapere che tempo fa, quando Fassino era ancora impegnato nella politica nazionale, ad ogni elezione persa il primo (e spesso l’unico) del PD (ex Unione, etc) a farsi avanti, ad ammettere la sconfitta a dire la sua è sempre stato lo smilzo di Torino. Ora è il turno di Quagliariello, che sia per le elezioni amministrative (e relativi ballottaggi) sia per il referendum è sempre stato presente negli speciali di La7; mentre tutti nei “palazzi” pensano a cosa dichiarare per uscirne bene nonostante abbiano tutte le ossa rotte, lui è lì, subito, alla chiusura dei seggi. E’ un compito ingrato che non gli invidio. Gaetà, la pensiamo diversamente, però hai la mia solidarietà.



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