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Un boss in salotto

Creato il 03 gennaio 2014 da Cobain86
Un boss in salotto

Un boss in salotto

 Dopo il travolgente successo di Benvenuti al sud e Benvenuti al nord Luca Miniero ripropone i contrasti tra nord e sud. Funzionerà? Buona lettura.TramaPaola Cortellesi interpreta la mogliettina perfetta di Luca Argentero, con una vita piena di sloganvuoti ed inutili come i loro dialoghi iniziali. I figli vanno alla scuola privata in divisa e tutti saltellanoe cantano come la famiglia del Mulino Bianco. Poi arriva il fratello di lei (Rocco Papaleo), presunto camorrista. E cambia tutto. L’ideaLuca Miniero, già regista di Benvenuti al Sud e al Nord, omaggia a modo suo Cosa nostra Malavita di Luc Besson,italianizzandolo e rendendolo meno cruento, essendo una commedia.Rilegge per la terza volta lo scontro nord e sud in chiave comica e divertente, estremizzando e stereotipandole differenze tra le due culture. Al cast si affiancano Ale e Franz, Angela Finocchiaro e altri attori molto bravi,che vengono dosati e calibrati onde evitare confusione e “invasioni di campo”. Il filmLa pellicola dimostra come, anche in Italia, con una buona sceneggiatura e una regia ponderata,si possano produrre commedie di qualità senza dover ricorrere a trucchetti triviali, volgari e a musiche discotecare. La morale proposta dal regista è fondata sul concetto della “normalità”, ovvero essere semplicemente noi stessisenza inutili maschere o facciate o (peggio ancora) con ideali di perfezione irraggiungibili. La moglie del protagonista, Carmela, si fa chiamare Cristina e dimostra che ha fatto tutto da sola,senza aiuti, ripudiando completamente il suo vero nome (Carmela) e le sue origini meridionali. Il fratello deliquente la farà scendere da suoi ”tre metri sopra il cielo” costruiti su ipocrisie e slogan motivazionalida imbonitori, riportandola ad una dimensione conviviale più umana e reale, vicina alla sua vera essenza(che per anni ha rinnegato fermamente). Papaleo è magistrale nel ruolo del boss, in quanto riesce a far sorridere pur impersonando un pericoloso malavitoso, grazie alla sua mimica e a battute elaborate a puntino. Sull’happy ending vedremo un nucleo familiare ricostruito, rafforzato da questa esperienza e con standard decisamente più umani per tutti, senza più ridicole facciate. Molto bello il commento musicale del film, mai eccessivo e ben calibrato sulle varie vicessitudini della famiglia protagonista. Da vedere in famiglia per ricordarsi che essere noi stessi e ricordarsi le nostre origini non è un delitto, ma un motivo d’orgoglio che ci contraddistingue dalla massa e ci rende unici. Complimenti a tutto il cast, bravi. Voto: 7,5/10 Marco

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