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Un brownie buonissimo e l’insalata di patate più furba dell’universo.

Creato il 29 gennaio 2015 da Agipsyinthekitchen

Ruth Reichl: la conobbi perché il suo libro , ” La parte più tenera” era appoggiato al comodino della mia ex coinquilina, Matilde.

Matilde, che conobbi tramite questo blog, Matilde che mi insegnò l’arte della cucina. Matilde con la sua insonnia, Matilde con i suoi bronci. Matilde con la sua straordinaria delicatezza. Matilde con i consigli sempre utili e un amore per il cibo che incanta.

Abbiamo diviso un appartamento pieno di teglie, con un forno quasi sempre acceso e colazioni pigre intorno a un tavolo e a riviste di cucina sfogliate, scarabocchiate e piene di post it.

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Tutto quello che ho imparato come tecnica lo devo a lei. E mi incantavo a guardarla mentre con sapienza maneggiava gli ingredienti.

Adesso lei è la mia mentore e ogni settimana abbiamo deciso di prenderci una giornata che così mi insegna  tutti i segreti che la rendono così armoniosa, così delicata, mentre prepara il cibo più buono che io abbia mai mangiato.

Era una giornata di pioggia, e mi ricordo come se fosse ieri questo pulcino bagnato tutto biondo, che mi chiedeva cosa fare della sua vita: una laurea in design del prodotto e una dote miracolosa di trasformare un semplice ingrediente in un’esaltazione di sapori e profumi. Io non ebbi dubbi, e le tenevo le mani – me lo ricordo – e in un fiato le dissi il suo futuro, che era ed è quello di diventare una grande chef. Che se si vuole realmente qualcosa, si può tutto.

Che il suo è un dono di amore, e le scelte fatte con amore e per amore, portano solo al successo.

Lei, mi ha insegnato a fermarmi e ad ascoltare gli odori e i rumori della cucina. Lei con quegli occhi da cerbiatto giovane mi ha insegnato la cura e il rispetto del cibo.

Gli anni passano, cambiano scenari e io mi ritrovo in una giornata di fine luglio, in una libreria di una Milano assolata, ma stranamente fresca per essere estate piena, con il libro di Ruth tra le mani. Eccolo, me ne ero dimenticata. Lo ordinai e mai lo ritirai: eppure eccolo lì. Nel su splendore confortante della copertina, pieno di parole e ricette che sanno di vita, di casa, di amore, di viaggi. Di tutto ciò che amo.

L’educazione sentimentale al cibo. Al cucinare. Al gustare la vita.

Puoi essere chiunque, puoi anche non aver fatto il Cordon Bleu, ma l’amore che si impiega nell’impastare un brownie o nel fare una pasta, porta a traguardi mai immaginati, né sperati.

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Ammetto di avere dei feticci. Ammetto di adorare la creazione di questi feticci, a cui poi mi affeziono e che raramente abbandono. Sono una tipa molto fedele io.

E di feticci, ne ho abbastanza: per esempio questo libro letto e riletto di Ruth – divorato quest’estate tra la sabbia della mia isla bonita. Un  altro libro che amo e che custodisco con enorme gelosia è “Il Ristorante dell’amore ritrovato”. Poi ho canzoni che non riesco a smettere di ascoltare. Le stelline in brodo. La marmellata di lamponi. La teiera d’argento comprata a Portobello. Lo smalto rosso. I sorrisi di rossetto rosso. Un anello caccia guai. La mia ricetta del fondant au chocolat. Il latte di mandorla. Un bicchiere di vino per brindare alla fine di ogni giornata. Litri di tè verde. I cappelli di lana. I piedi caldi. La pizza con jalapeno, acciughe e pomodoro. Le zuppiere antiche di mia madre. La candela alla tuberose di Diptique. Le renne. Amedeo Minghi.

Ecco la mia ricetta dei brownie più buoni del mondo e dell’insalata di patate più furba dell’universo –  prese e rubate a Ruth ed a questo straordinario libro, che apre una collezione di storie di cucina, in edicola con il Corriere della Sera.

I brownie dell’artpack di Ruth Reichl

150 gr di burro

150 gr di cioccolato fondente

2 cucchiai di essenza di vaniglia

4 uova

1/2 cucchiaio di sale

400 gr di zucchero

120 gr di farina setacciata

Accendere il forno a 200°. Fare sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il burro. Aggiungere la vaniglia e mettere da parte a raffreddare.

Sbattere le uova con il sale e lo zucchero per circa 10 minuti. Unire il cioccolato e il burro fuso, poi la farina e mescolare fino quando il composto sarà omogeneo. Infornare a 180°C per 40 minuti.

Insalata di patate di zia Birdie

ndr: la ricetta originale prevede cipolle crude e aceto di vino bianco. Io le ho caramellate e usato aceto balsamico

1,3 kg di patate piccole

sale e pepe

1 cucchiaio di zucchero

2 cipolle a fette

6-7 cucchiai di olio

10 cucchiai di aceto balsamico

2 cucchiai di acqua

extra zucchero per caramellare

Bollire le patate per 20 minuti. Scolarle e lasciarle raffreddare.Pelatele e tagliatele a fettine dello stesso spessore.

aggiungere sale, pepe e zucchero. Unite le cipolle che avrete prima fatto caramellare. Aggiungete l’olio e mescolate con delicatezza.


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