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UN CASTELLO IN ITALIA (Un Chateau en Italie)

Creato il 06 ottobre 2013 da Ussy77 @xunpugnodifilm

un-chateau-en-italie-a-castel-in-italy-2013-017posterCorale e borghese memoir della famiglia Rossi Levi. O di quella Bruni Tedeschi?

Sgangherato, lucido e umoristicamente drammatico, Un castello in Italia (Un chateau en Italie, 2013) è un viaggio biografico, un memoir di famiglia debitamente sezionato in stagioni e in amori.

Luisa ha quarantatre anni, un cognome decaduto, un castello di famiglia (in Italia) da vendere e un fratello malato (di AIDS). La sua vita indolente, spesa tra Parigi e Castagneto Po, si riaccende con l’arrivo di Nathan, un giovane attore che non smette di corteggiarla.

Valeria Bruni Tedeschi racconta un dolore, ma lo fa con tutta l’eccentricità che la contraddistingue; una pellicola che riflette l’indole dell’attrice italo-francese, che quando si misura con la commedia rivela una versatile dose di ironia. E lo fa infarcendo il film di una storia d’amore (tra l’attrice-regista e il bello e dannato Louis Garrel) buffa e giocosa. Tuttavia il film narra un dolore (la prematura morte del fratello Ludovico/Virginio) e Filippo Timi gli rende giustizia. Dopotutto si respira la bravura interpretativa di un cast corale, che fa girare perfettamente un meccanismo a blocchi, che divide la storia in stagioni, in evoluzioni della malattia, in emozioni. Ma se tutto ruota in modo lineare e senza intoppi, l’emozione striscia sottotraccia e l’impressione è che la Bruni Tedeschi abbia volutamente smorzato il dramma, cercando di accerchiarlo, di valutarlo da diversi punti di vista. Addirittura mettendo davanti alla macchina da presa la madre (Marisa Borini, nel ruolo di se stessa), perfettamente a suo agio sia davanti al sorriso di Omar Sharif, assoldato per esaudire un’infatuazione materna mai sopita, sia nel momento in cui guarda il figlio con gli occhi di una madre sofferente.

Malattia in pillole e in piccole dosi si consuma in Un castello in Italia, pellicola che mette in risalto la bravura interpretativa del cast, ma mette in luce una narrazione velatamente esile, che alterna dramma e amore con le giuste dosi. Un flusso di ricordi personali, verosimili e necessariamente reali, che restituisce in immagini vecchi amici scrocconi, preti, suore, monaci e una famiglia unita e borghese, nel bene e nel male.

Uscita al cinema: 31 ottobre 2013

Voto: ***


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