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Un diavolo per capello (Pelato Edition)

Creato il 07 ottobre 2012 da Cannibal Kid
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Un diavolo per capello (Pelato Edition)

"Non sei pelato, caro, sei solo diversamente pettinato."

666 Park Avenue (serie tv, stagione 1, episodio pilota) Rete americana: ABC Rete italiana: non ancora arrivata Creata da: David Wilcox Tratta dal romanzo omonimo di: Gabriella Pierce Cast: Rachael Taylor, Dave Annable, Terry O’Quinn, Robert Buckley, Vanessa Williams, Samantha Logan, Mercedes Masöhn, Helena Mattsson Genere: satanista Se ti piace guarda anche: L’avvocato del diavolo, The Booth at the End, Le streghe di Eastwick, Rosemary's Baby, American Horror Story
Si dice “avere un diavolo per capello”, ma nel caso della nuova serie tv americana 666 Park Avenue non è mica vero. Il diavolo è infatti quel pelatone di Terry O’Quinn, già ambiguo Locke di Lost che ci riprova sul piccolo schermo dopo le comparsate in Hawaii Five-0 e Falling Skies. Vi ho spoilerato troppo? No, perché fin da subito sappiamo che lui è il diavolo. Questa serie non gioca infatti come i milioni di cloni di Lost a tenerci nascosto un mistero per stagioni e stagioni senza magari mai nemmeno svelarcelo. Terry O’Quinn è il diavolo, Satana, Lucifero, Belzebù, Silvio Berlusconi. Chiamatelo come volete, il risultato non cambia.

Un diavolo per capello (Pelato Edition)

"Avete accettato le promozioni sul cellulare, quelle che ti regalano una suoneria
e poi sei vincolato con loro a vita, e avete paura di firmare con Satana?"

Se l’identità di O’Quinn è subito svelata in maniera parecchio chiara, ciò non significa che la serie sia priva di mistero. Tutt’altro. Ad affascinare è proprio la sua atmosfera misteriosa e glamour allo stesso tempo. Lo spunto narrativo non è molto distante da quello de L’avvocato del diavolo, solo: niente avvocati. E meno male, perché altrimenti rischiava di diventare l’ennesima serie legal e ce ne sono già troppe in circolazione. Qui troviamo una coppia di giovani fidanzati squattrinati che risponde a un annuncio troppo bello per essere vero, e infatti sotto c’è la fregatura. Una fregatura luciferina, addirittura. Mai fidarsi degli annunci che sparano troppo in alto, come questo in cui viene offerto il ruolo di amministratori condominiali a ‘sti due tipi senza un briciolo di esperienza, in cambio della residenza aggratis in una splendida dimora di questo splendido condominio di lusso. Situato al 999 di Pork Park Avenue, che letto con i numeri capovolti diventa 666. Il numero del diavolo, naturalmente. E dove può starsene il diavolo se non in mezzo al lusso dell’Upper East Side di New York City? Mica scemo, il Satana. Mica se ne sta in una favela brasileira a ballare ceccerecce ceccereccecce cè con Gusttavo Lima.

Un diavolo per capello (Pelato Edition)

"Per ottenere questo lavoro è sicuro debba togliermi il top
e mettermi a ballare intorno a un palo?"

Come nel Faust, ma non pensate al soporifero film di Sokurov, anche la coppia protagonista di 666 si ritrova a firmare un patto, o meglio un contratto vero e proprio, con tanto di valenza legale, col diavolo. In men che non si dica, finiranno a fare la Bellavita non in Sardegna con Briatore come nel luciferino Lucignolo di Italia 1, ma tra i grattacieli di NYC. Scusate se è poco. Proprio come capitava a Keanu Reeves e Charlize Theron nell’avvocato del diavolo, appunto. All’inizio per loro sembrerà tutto bello, luccicoso e spumeggiante, poi verranno fuori anche i lati inquietanti. Pure gli altri condomini si ritroveranno più o meno ad avere a che fare con il satanico proprietario dello stabile, in quella che si preannuncia come una delle più intriganti e promettenti serie tv della nuova annata americana. Il pilota è subito un episodio inquietante e divertente. Come un American Horror Story più mainstream e commerciale. Con meno sesso esplicito, atmosfere più thriller che horror e insomma le due serie non è che c'entrino poi molto.

Un diavolo per capello (Pelato Edition)

"Venendo ad abitare nell'Upper East Side pensavo di trovarmi di fronte gente
vestita come Blair Waldorf, non questa imitazione hipster di una barbona..."

Dal punto di vista della recitazione, non ci troviamo in presenza di performance incredibili, quanto piuttosto a un livello televisivo medio. Un livello televisivo americano medio, meglio specificare, che è comunque più che buono, perché se invece parlassimo di livello televisivo italiano medio ci sarebbe da scaraventare lo schermo tra le fiamme dell'Inferno. Subito. Terry O’Quinn nella parte del Satana della situazione ci sguazza alla grande, con quella faccia che si ritrova. Anche se, certo, non è Al Pacino. Al Pacino dei tempi de L’avvocato del diavolo, specifichiamo pure questo, visto che per la sua ultima apparizione in Jack e Jill s’è guadagnato un (meritato) Razzie Award per la peggior interpretazione da non protagonista. Ad abbassare la media ci pensano invece dei per ora poco convincenti Robert Buckley, d’altra parte arriva da One Tree Hill, e Vanessa Williams (Ugly Betty e Desperate Housewives). Nella coppia di protagonisti lui, Dave Annable, è decisamente anonimo, mentre lei, Rachael Taylor è decisamente convincente. E pure gnocca, il che non gioca a sfavore né suo, né del neonato telefilm. Dal pilot non sembra una serie in grado di spostare l’asticella della trasgressione e della tensione in tv come American Horror Story, però 666 pare possedere tutte le carte in regola per diventare un intrattenimento peccaminoso. Ma, più che peccaminoso, diciamo pure diabolico.
BUAH AH AH AH AH (questa voleva essere una risata satanica, se non lo si era capito...) (voto 7+/10)

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