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Un fiume d’Arte – esposizione di opere di Giuliano Ziveri a Birschel Mill (Germania)

Creato il 06 dicembre 2013 da Giulianoziveri @giulianoziveri

20131109_015_Fluss-der-Kunst_IMGP3498-546x361Il 9 Novembre 2013 è stata inaugurata dall’Assessore della Cultura di Hattinger, Beate Schiffer, e dal Console Dr. Alfredo Casciello una mostra di opere di Giuliano Ziveri nelle sale del mulino Birschel di Hattinger. Sono esposte immagini dei cicli “Phoenix”, “Slogature” e “I Campi Invisibili”, oltre a “sculture” di immagini originali con altri materiali su legno.
Le opere di Ziveri sono uniche per la tecnica complessa, basata su immagini elaborate con gesti pittorici stratificati. Tali immagini sono, durante la loro formazione, “sacrificate” – ovvero, fotografate, con successiva distruzione fisica dell’originale nel codice binario del digitale, – e “riportate in vita” in altra forma dal processo di stampa, pure digitale, la cui matrice (= file) viene poi cancellata per garantire l’unicità dell’opera. Il processo di continua trasformazione insito nella tecnica di Ziveri è legato al titolo della mostra: come un fiume che mai, in due momenti diversi, ha la stessa forma, le immagini di Ziveri mutano continuamente mentre l’artista le crea e si sviluppano in qualcosa che è “Altro”. Ogni passaggio rende impossibile ed esclude, per la sua stessa natura, ogni rischio di identica riproduzione.
Le pittoriche creazioni digitali, bi-dimensionali, di Ziveri appaiono vivide e trasmettono sensazioni tattili come se fossero costruite con strati di intonaco granulare sovrapposti (ovvero, come se fossero tri-dimensionali), alcuni dei quali duri e scuri come il carbone, il sangue e catrame. Hanno a che fare con un mondo distruttivo in perenne trasformazione che non può lasciare indifferente chi le guarda, ma costringe al cambiamento.
I grandi formati richiedono di essere visti sia da lontano, per una percezione d’insieme, che da vicino, per un più diretto approccio con la materia digitale, ovvero, con la tecnica dell’artista. Il fatto che le opere siano “dietro” la pellicola trasparente su cui sono impresse, produce fenomeni ulteriori di illuminazione a riflesso, che impone allo spettatore continui cambiamenti anche di visuale.

da: http://fotos.michilge.de/blog/ein-fluss-der-kunst/



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