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Un grande film stasera in tv: LA FOSSA DEI SERPENTI (dom. 6 marzo, tv in chiaro)

Creato il 06 marzo 2016 da Luigilocatelli

La fossa dei serpenti di Anatole Litvak, Rete Capri, ore 21,00.Snake-Pit-Thesnake-pit-700x531Uno dei film che più mi sconvolse da piccino vedendolo alla tv in bianco e nero (presentava Gianluigi Rondi?), con quella scena che più orrorifica non si può di un’Olivia de Havilland protesa su quella fossa ove si agitano i malati di mente e quasi inghiottita da quelle larve umane. Malati rappresentati nei modi pre-Basaglia come altro-da-noi, come emersione dell’orrore rimosso dal rigido controllo borghese, e dunque capelli scarmigliati, occhi fuori dalle orbite, urla belluine, denti mostrati come belve, arti lunghi e ossuti, e mani adunche pronte ad agguantare. Un formicolio bestiale che fisserà per sempre l’immagine della follia nel cinema, con cui avrebbero fatto i conti perfino i successivi Marat-Sade di Peter Brook e L’altra faccia dell’amore di Ken Russell, per non parlare del recente 1915 Camille Claudel di Bruno Dumont. Mary Jane è una giovane donna ricoverata in un ospedale psichiatrico per disturbi di mente, di sé non ricorda nulla, né i motivi della sua sofferenza né come sia arrivata lì. La sua storia ci verrà raccontata in una serie di flashback dal marito Robert. E intanto incombe la minaccia che pure lei possa finire laggù, tra i disperati della fossa senza rimedio e senza possibile ritorno alla normalità. Ma interverràla psicanalisi (erano anni quelli – fine Quaranta – in cui Freud lasciava il segno a Hollywood) nella persona di un giovane dottore a recuperare Mary Jane e salvarla dall’orrore. Magnifico film, realizzato da un altro dei molti, moltissimi centroeuropei che hanno impollinato Hollywood con le loro inquietudini di réfugés e la loro consapevolezza del Male. E con le ombre e i chiariscuri portati dietro dall’espressionismo tedesco. Olivia De Havilland doppiata nella prima versione italiana dalla mitologica Lydia Simoneschi.


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