Un grande film stasera sulla tv in chiaro: UOMINI E COBRA (giov. 25 sett. 2014)

Uomini e cobra, Iris, ore 23,51.
Del 1972, sembra un classicissimo western, in realtà trattasi dell’ennesima variazione operata da un maestro della Golden Age hollywoodiana, Joseph L. Mankiewicz (Eva contro Eva, Cleopatra, Improvvisamente l’estate scorsa) sui suoi prediletti temi dell’inganno, della dissimulazione e della simulazione, del camuffamento, del tradimento. Ebreo emigrato da Berlino a Hollywood, Mankiewicz si portava dietro il disincanto sull’umana natura così tipico della Mitteleuropa, e della fragile era weimeriana sospesa sull’abisso. Qui, nei modi apparenti del cinema di frontiera, si racconta di una partita che ha come obiettivo il denaro e l’eliminazione di ogni altra pedina sulla scacchiera. Dopo una rapina, il senzascrupoli Paris Pitman fa fuori i complici e nasconde l’immenso bottino in una fossa abitata da serpenti a sonagli, ci penseranno loro a proteggerlo. Ma viene beccato e incarcerato. In galera riuscirà a convincere alcuni compagni ad appoggiarlo in una ribellione e in un’evasione, ovviamente promettendo di spartirela somma nascosta. Si libererà subito di loro, ma quando rimetterà le mani sulla borsa contenente i 500mila dollari troverà una bruttissima sorpresa. E allora scopriremo che a trionfare non sarà lui, ma l’apparentemente irreprensibile, e insospettabile, direttore del carcere: colui che, come un puparo, ha sempre guidato la partita e deciso le mosse. Duello tra due star della vecchia Hollywood, Kirk Douglas e Henry Fonda, in una parte da carogna come in C’era una volta il West. Sceneggiatura di Robert Benton, allora reduce dal trionfo di Bonnie & Clyde. Beffardo. Cinico. Con una domanda: siamo uomini o cobra?