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Un marito di troppo

Creato il 11 novembre 2010 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

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Nei primi anni ‘30 la produzione del cinema americano adottò il Codice Hays come insieme di linee guida atte a distinguere ciò che fosse moralmente accettabile, proponendo, nel genere della commedia, un modello che si riassumeva nella messa in scena delle «sex comedies without sex», capaci di soddisfare l’aspetto romantico senza oltrepassare le regole. Le stesse regole, dopo averle messe in discussione, vengono riprese, non tanto per atteggiamenti moralistici, quanto perché certe situazioni ancora oggi richiamano il grande pubblico.

Un ritmo frenetico nei dialoghi, un plot incentrato sulla guerra dei sessi, che dopo lo scontro si riappacificano, e quella comicità fisica che ricorda certi film dell’epoca del muto fanno dell’ultimo film di Griffin Dunne un’attualissima, eppure collaudata, screwball comedy. Ad Oltre sessanta anni dalle sofisticate e comiche interpretazioni di Katherine Hupburn, Claudette Colbert e Lucille Ball, Uma Thurman ha finalmente il modo di lasciare i panni di Black Mamba – La sposa – in Kill Bill (2003) e mettersi alla prova come attrice comica e coproduttrice.

«Lei è già sposata. Davvero? Come si può rimediare?»: è così che nei panni della Dottoressa Emma Lloyd, che si trova a reagire alla notizia del suo marito di troppo, Uma Thurman si scopre versatile e sorprendentemente a suo agio nel registro comico. Psicologa, scrittrice, speaker e la più grande esperta del moderno idillio amoroso, la dottoressa Emma Lloyd (Uma Thurman) è una donna di successo e sicura di sé. Sul punto di sposarsi con Michael (Colin Firth), che è anche il suo editore, scopre come la vendetta di qualcuno, scaricato per i consigli elargiti ad una ascoltatrice incerta sul matrimonio, metta a repentaglio i suoi piani. Patrick (Jeffrey Dean Morgan) mette in atto la sua vendetta e finisce per innamorarsi di lei, mettendola di fronte ad una realtà amorosa del tutto nuova.  Una donna sicura di sé, controllata e di grande successo che  si trova a vivere situazioni del tutto svitate, stravaganti ed al limite dell’assurdo tanto da vederla spiazzata, sono le premesse ideali perché una  commedia degli equivoci diventi scoppiettante ed irresistibile.

Dopo l’esordio con Innamorati cronici (1997) l’attore, produttore e regista Griffin Dunne torna a misurarsi con il genere della commedia, dirigendo un cast straordinario che lo ha aiutato a rendere Un marito di troppo – prodotto nel 2008, ma distribuito in Italia solo orauna commedia dall’apparenza leggera e priva di forzature.

Ad incorniciare ogni ingrediente è la classica Grande Mela, percorsa da Manhattan al Queens, dove Patrick è di casa, set ideale per ambientare una commedia romantica, che vede, oltre ad una carrellata di volti noti come Isabella Rossellini e Sam Shepard, spumeggianti azioni comiche come lanci di torte, scivolate dalle scale, degne delle migliori slapstick comedy.

Da qui, oltre al piacevole intrattenimento del puro spettacolo, si dà a vedere come, ancora oggi a distanza di più di cinquanta anno di storia del cinema,  gli ingredienti della commedia e delle sue ramificazioni in sottogeneri siano ancora sfruttabili per confezionare un film godibile, anche se già si prevede la riconciliazione finale ed il rassicurante e politicamente corretto bacio in attesa del The End.

Martina Bonichi


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