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un momento di self severità

Creato il 14 settembre 2015 da Connie
Ho riaperto questo blog dopo più di un mese di inattività e stavo scrivendo un post su quanto è triste e difficile per me il fatto che domani la Nina comincia l'asilo, su quanto mi rende malinconica questo passaggio della sua vita, di quanta ansia e tristezza mi ha messo questo ritorno dalle vacanze così piovoso e psicologicamente irruento e stavo anche riflettendo su come mi sembrasse di vivere da giorni in quella canzone strappalacrime di Elisa per la figlia. Insomma, stavo mettendo in parole uno psicodramma materno misto a malattia di protagonismo e con uno zinzinello di gesti alla drama queen.Ero qui in sala, seduta a scrivere al computer queste mie fregnacce, mentre di sottofondo alla televisone scorreva il tg in loop con le solite notizie alle quali non si da attenzione quando si è indaffarati; per un secondo ho sentito la notizia che stava passando, quella del barcone affondato in Grecia ieri che era pieno di bambini che sono morti affogati. Mi sono fermata.
Di cosa diamine mi stavo lamentando? Dio mio mi sarei presa a schiaffi, che vergogna che ho provato per me stessa per aver covato in quel momento di puro egoismo dei sentimenti così claustrofobici e superficiali!Lo so, lo so e non voglio fare della retorica da due soldi da pagina Facebook strappa like,  non sto diventando una predicatrice di ovvietà di quelle che inclinano la testa e dicono "poverini" e poi tornano a postare i selfie con le frasi poetiche. Ogni tanto, di fronte a certe cose, mi fa bene essere severa con me stessa e non concedermi neanche un po' di melensa rammollente. Mi fa bene fermarmi a pensare: E tu che cazzo stai facendo cara la mia privilegiata? Ti stai lamentando perché buuh che tristeeee la tua bambina che è sana, sta bene, è felice e non sta scappando da niente domani comincia l'asilo? Ma vergognati! (segue dito puntato verso un angolo della stanza ad indicare che forse dovrei mettermi a riflettere proprio lì, girata di spalle)
Credo che "ridimensionarsi" nelle nostre piccole tragedie quotidiane, fermarsi un attimo a pensare che ci sono tragedie ben più grandi, che le nostre sono solo piccole tristezze della vita che scorre, serva a capire meglio il valore di certi sacrifici e la drammaticità di certi momenti della storia, ci renda meno anestetizzati e assuefatti a certe notizie che invece ogni giorno ci passano sotto gli occhi come quelle sulla coda in A1. Oggi avrei passato la giornata a crogiolarmi nella mia malinconia e nel mio piccolo dramma superficiale e invece no, non voglio farlo, per rispetto nei confronti di quello che sta accadendo e anche perché un po' è l'ora che cresca anche io oltre che la Nina.

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