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Un monumento al Pisello nano di Zollino

Creato il 24 maggio 2015 da Antoniobruno5
Un monumento al Pisello nano di Zollino
Il pisello è tra le prime colture che l’uomo ha addomesticato reperti trovati dagli archeologi in Ungheria e Svizzera la fanno risalire all’età della pietra. Il pisello nelle aree di origine e diffusione è stato reperito insieme alle leguminose lenticchia e veccia e ai primi cereali quali l’orzo e le più vecchie varietà di frumento. E’ assolutamente probabile che questi cereali e queste leguminose fossero gli alimenti base dei primi uomini e in particolare l’integrazione ¾ di cereali e ¼ di leguminose rappresentavano la dieta delle popolazioni di quel tempo realizzando anche qui nel Salento una combinazione bilanciata tra fonti di energia e proteine analoga a quella Mais/Fagiolo che si affermò tra il 2000 e il 3000 avanti Cristo in America Centrale e quella Riso/Soia in uso tra il 6000 e il 7000 avanti Cristo nel sud est asiatico. Recentemente nel 1990 Smartt nel suo libro Grain Legumes: Evolution and Genetic Resource indica che l’inizio della coltivazione del Pisello può essere fatta risalire a 6000 – 7000 anni avanti Cristo. Per Zollino del Salento leccese il Pisello nano è un prodotto locale facilmente individuabile che è sicuro veicolo di qualificazione del territorio. Zollino quindi, anche con il Pisello nano, entra nel luoghi del “buon cibo” di questo nostro Salento. I cittadini di Zollino coltivano il Pisello nano e questa pianta rappresenta la realtà che come tutti sappiamo non è mai ferma, infatti il pisello da pianta diviene il nostro cibo, il nostro buon cibo. Coltivare la terra è il modo di nutrirsi e nutrire e siccome la pianta è una parte del bello per ragioni antiche non si può scomporre il bello dalla prospettiva dell’interezza: il campo di piselli nani di Zollino è bello e nel campo ci troviamo le piante ma anche i recipienti che servono per preparare i concimi, le fascine, gli attrezzi del lavoro, nel campo ogni cosa c’è e non pesa. A Zollino gli agricoltori non si sono fatti suggestionare dalle nuove varietà di pisello, anche se erano più produttive e non si sono mai allontanati dal seme del pisello nano. All’università il mio caro amico Vincenzo Castellano che è appunto di Zollino ai nostri piatti preferiti fatti di Cannelloni al forno o di crepes opponeva un fumante piatti di Piselli. Per noi i legumi rappresentavano una condanna, invece per lui erano una leccornia! Insomma grazie al sistema dei saperi e sapori associati alle sementi e quindi al seme del Pisello nano si è in possesso di una varietà tipica infatti è inserito nell’Atlante dei prodotti tipici agroalimentari di Puglia III edizione dove si afferma che rappresenta un particolare ecotipo locale di pisello (Pisum sativum L.) la cui origine è propria dell' agro del territorio di Zollino. E’ facile osservare che nel corso del tempo la coltura ha raggiunto un armonico equilibrio con le particolari condizioni climatiche e dei terreni consentendo di ottenere semi dalle ottime caratteristiche organolettiche e di cucinabilità. La sua coltivazione è diffusa anche nei territori limitrofi, sempre ricadenti nella provincia di Lecce. Le piante di Pisello nano hanno un fusto di 25 al massimo 30 centimetri che a maturazione dei baccelli forniscono semi di medie dimensioni che vengono utilizzati esclusivamente allo stato secco. Nel catasto del 1929 a Zollino risulta che venissero coltivati a pisello 27 ettari. La coltivazione viene effettuata esclusivamente con tecniche di coltivazione tradizionali senza fare ricorso all’irrigazione. A conferma si può osservare che i terreni che gli agricoltori scelgono hanno la caratteristica di assicurare una buona riserva idrica. Siccome è coltivato come pisello da sgranare allo stato secco, viene raccolto con la pianta intera e trebbiato rigorosamente a mano, per garantire l’integrità del seme . La trebbiatura manuale è svolta sull’aia aziendale e viene coniugata con la paziente opera di cernita a tavolino svolta dai familiari degli agricoltori e consente di ottenere un prodotto destinato alla vendita che è molto apprezzato dai consumatori salentini oramai sempre più impegnati alla ricerca di gusti particolari e antichi. Per questo motivo chi si reca a Zollino per l’acquisto dei piselli è disposto a spendere anche molto di più rispetto al costo del prodotto commerciale della grande distribuzione. Chi ha intenzione di acquistare il pisello si reca a Zollino tra i mesi di Giugno e Luglio poiché è in questo periodo che si effettua la raccolta. Un ritardo potrebbe essere fatale al fine di ottenere una buona riserva per la propria dispensa perché ogni anno la domanda di piselli supera di gran lunga l’offerta. Centro grammi di pisello nano di Zollino sono tutti al 100 percento mangiabili contengono i 13 % di acqua, il 21,7% di proteine, il 2% di grassi, il 48,2% di carboidrati, non contengono fibra totale e hanno un valore energetico di 286 cholocalorie.
Per dirla con Alberto Magnaghi “Innovazione e tradizione, radicamento e riconoscimento, sviluppo e sostenibilità, globale e locale” rappresentano i frammenti sui quali si sta puntando nel progettare lo sviluppo della comunità dei contadini del Salento, intendendo con contadini tutti quelli che a qualunque titolo lavorano la terra. Più in generale queste direttrici servono alla riabilitazione delle peculiarità territoriali dell’essere società locale fondata sulla valorizzazione del tessuto comunitario esistente e in grado di avere cura del proprio ambiente e del proprio territorio.” Ciò è tanto vero per Zollino che in una delle Piazze del paese gli hanno dedicato un monumento.

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