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Un museo senza barriere

Creato il 13 febbraio 2012 da Mrs Garrick

È la legge di Murphy: quando pensi che le cose non possano andare peggio di così invariabilmente lo fanno. Il vecchio direttore era allergico alle barriere. Non quelle ideologiche, culturali o metaforiche. Parlo di quelle temporanee di sicurezza che fanno parte del paesaggio dei musei quasi come gli oggetti. Anzi, fanno così parte dell'arredamento che quasi si potrebbero considerare esse stesse oggetti da esposizione. Il vecchio direttore non le poteva e non le voleva vedere da nessuna parte, che gli rovinavano l’immagine del museo. Le aveva fatte rimuovere tutte da tutti i posti possibili e immaginabili: corridoi, gallerie, scalinate. Era arrivato persino ad organizzare raid esplorativi negli sgabuzzini delle scope del personale delle pulizie in cui a volte le nascondevamo, e a farle togliere da lì. E nonostante ora di direttore ce ne sia uno nuovo (che non sembra particolarmente interessato alla disputa) la crociata contro le barriere continua, portata avanti della vice-direttrice e da coloro a lei subordinati. Morale: quando ne serve una per qualsiasi motivo bisogna chiamare il manager che deve mandare una e-mail alla manutenzione, che deve mandare qualcuno a riportare le barriere in galleria.
Certo l’immagine nostro museo non è mai stata così ordinata. Salvo quando ti trovi a dover chiudere la galleria all’improvviso per una qualsiasi ragione e devi chiamare il manager (che deve mandare una e-mail alla manutenzione etc etc etc ) perchè non hai le barriere a portata di mano in galleria.  Nel frattempo il museo può andare a fuoco. Ma lo farà con stile.

Tensa Barrier


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