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Un nuovo trofeo - Recensione - iPhone

Creato il 26 settembre 2015 da Intrattenimento

La serie Glu basata sulla caccia sportiva torna a distanza di due anni dall'ultimo episodio, ma poco è cambiato

È un fatto inedito che un prodotto di successo su App Store e Google Play si prenda un anno di pausa, e quando ciò accade generalmente ci si trova poi di fronte a un'esperienza ridisegnata nelle sue meccaniche, arricchita di alcune novità, talvolta persino capace di rivoluzionare il concept originale.

Un nuovo trofeo
Non è però il caso di Deer Hunter 2016, che torna appunto dopo due anni esatti (Deer Hunter 2014 è uscito nel settembre del 2013) ma senza apportare alcuna modifica alla struttura che ormai ben conosciamo, e che alterna attività di caccia differenti nell'ottica di una progressione che ci porterà a visitare tre location (Alaska, Texas e Colorado) alla ricerca dei trofei più ambiti, splendidi animali che anche stavolta avremo il compito di inquadrare nel mirino del nostro fucile di precisione e abbattere con un colpo secco. La natura della produzione Glu rimane legata al modello freemium, con una barra dell'energia d'azione che regola il numero di battute che possiamo effettuare in un determinato periodo di tempo, e che si ricarica con il passare dei minuti. Il secondo aspetto di questa impostazione è invece legato all'immancabile "paywall" che si palesa a circa metà della campagna, quando effettuare i potenziamenti obbligatori delle armi diventa complicato e si rende necessario fare un po' di grinding oppure spendere denaro reale per l'acquisto di pacchetti di monete. La cosa buffa (diciamo così) è che l'unica novità strutturale del gioco, le missioni con il fucile d'assalto, può essere sbloccata solo utilizzando la valuta pregiata.

twittalo! Deer Hunter 2016 è un gioco di caccia semplice e immediato, ma fin troppo simile all'episodio precedente

Pericolosi animali che pascolano

La formula adottata da Deer Hunter 2016, come detto, non si discosta di una virgola rispetto a quanto visto nella precedente edizione, proponendo missioni molto brevi (parliamo anche di pochi secondi) in cui ci viene chiesto di individuare ed eliminare una o più prede, eventualmente con un colpo mirato a uno specifico organo interno, che si tratti di cuore, polmoni o cervello. Per individuare tali zone è possibile attivare una visione a infrarossi che dura alcuni istanti,

Un nuovo trofeo
anch'essa potenziabile insieme a tutte le altre caratteristiche dell'arma equipaggiata: ingrandimento del mirino, stabilità, potenza e capienza del caricatore. Nella maggior parte dei casi le prede sono animali del tutto innocui, da colpire in un momento di quiete, ma accade anche che il nostro bersaglio sia un lupo o un orso, nel qual caso può capitare che riesca a individuare chi lo sta attaccando e cerchi di sbranarci, producendo a distanza ravvicinata un bullet time che determinerà il game over o una vittoria in extremis. Non è cambiato nulla anche sul fronte dell'interfaccia e dei controlli touch, molto semplici e precisi: toccare le estremità dello schermo consente di cambiare posizione nello scenario (si parla di spostamenti di pochi metri, utili però per poter inquadrare la preda dal verso che desideriamo), mentre la gestione del mirino e il fuoco vengono attivati muovendo i pollici sul display, di concerto con i tasti per effettuare lo zoom e azionare gli infrarossi. Praticamente identica, infine, la grafica: i modelli poligonali degli animali sono quelli già visti in Deer Hunter 2014, sebbene in alcuni frangenti sembra siano state aggiunte animazioni extra, mentre gli scenari sono belli e dettagliati ma piuttosto ripetitivi nell'ottica delle singole zone. Di certo è stata effettuata una migliore rifinitura: non si notano compenetrazioni evidenti. Deer Hunter 2016 - Trailer
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Deer Hunter 2016 - Trailer

Pro

  • Controlli e interfaccia ben collaudati
  • Ottimo comparto tecnico
  • Tante battute di caccia disponibili...

Contro

  • ...ma il grado di sfida è sempre bassino
  • Praticamente identico all'episodio precedente
  • È un gioco di caccia, l'argomento può infastidire

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