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Un’opera d’arte al mese #10 – Il Canal Grande verso il ponte di Rialto

Creato il 28 agosto 2015 da Ilariagoffredo

Salve amici,

per l’appuntamento di agosto della rubrica Un’opera d’arte al mese ho scelto un paesaggio tutto italiano.

Titolo del dipinto

Il Canal Grande verso il ponte di Rialto

Artista

Canaletto

Anno di realizzazione

1730

Dimensioni

49 x 73 cm

Tecnica

Olio su tela

Dove si trova

Museum of Fine Arts, Houston, Texas.

Curiosità

Quando re Giorgio III acquistò la collezione di Joseph Smith, nel 1762, essa comprendeva molte delle maggiori opere del Canaletto che furono conservate nella Royal Collection. Oggi ancora molte appartengono alla famiglia reale.

Il dipinto

43 Canaletto - il Canal Grande dal ponte di Rialto versco ca' Foscari

La grande maggioranza delle opere del Canaletto era indirizzata al mercato dei turisti, e questo dipinto non fa eccezione. Molte vedute erano commissionate da ricchi turistiche volevano un ricordo della città.

Il Canal Grande è l’arteria principale di Venezia. Questo ampio corso d’acqua è una sorta di specchio per i magnifici edifici della città, e crea un panorama da favola. Canaletto cercava di catturare l’animazione della città per com’era veramente. In quest’opera possiamo vedere i biglietti della lotteria venduti da un bracchino sulla banchina, e i famosi gondolieri di Venezia alla ricerca di clienti. Sono vestiti con elaborati costumi, che in genere venivano indossati per una regata. Sul lato sinistro del dipinto di possono notare diversi palazzi: il Dolfin Manin, il Bembo e l’enorme Grimani, che è ora la sede della Corte d’Appello.

L’artista

ritratto_di_canaletto

Canaletto era il soprannome di Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697-1768), pittore italiano, famoso per le vedute di Venezia. La sua formazione artistica fu influenzata dall’attività del padre, scenografo di cultura barocca. Fu durante un viaggio a Roma compiuto al suo seguito (1719) che il giovane cominciò a dipingere paesaggi e vedute di rovine classiche, avvicinandosi a un genere pittorico che stava in quel momento conoscendo una crescente fortuna. Principali committenti erano i nobili inglesi impegnati nel Grand Tour, il lungo viaggio attraverso le principali città europee compiuto per perfezionare la propria istruzione: quadri dedicati a monumenti famosi e scorci caratteristici delle città italiane erano infatti richiesti come preziosi souvenir da riportare in patria.

LA PRIMA PRODUZIONE VENEZIANA

A Venezia il Canaletto perfezionò la sua arte e si affermò ben presto come uno dei più noti pittori di vedute: tra i soggetti più frequenti, il Canal Grande, San Marco, scene di regate e feste sull’acqua (come l’annuale Sposalizio del mare). La sua tecnica, innestata sulla tradizione coloristica e luministica veneziana (nella quale si distinguevano le figure di Marco Ricci e Luca Carlevarijs), si arricchì di una sicura conoscenza delle regole della prospettiva e di una cura per il particolare nitido e minuzioso, che egli derivò dai fiamminghi. L’evoluzione artistica del Canaletto è segnata da tappe abbastanza scandite. Nelle opere giovanili ricorrono colori scuri e saturi, con i quali vengono rese atmosfere umide, cieli bui, scene di imminente tempesta. La propensione per i contrasti chiaroscurali si nota del resto nella produzione di acqueforti, della quale famose furono la serie di 38 vedute eseguita nei primi anni Quaranta per il mercante d’arte Joseph Smith (ora a Windsor nelle Royal Collections) e le 24 vedute conservate nella collezione del duca di Bedford a Woburn Abbey. Le opere successive denotano invece uno stile pittorico più fluido e maturo, insieme a uno spostamento d’interesse verso la rappresentazione della piena luce solare e l’uso di colori brillanti. Ne sono splendidi esempi la Regata sul Canal Grande (1735-1741, National Gallery, Londra) e il Bacino di San Marco (1735-1740, Museum of Fine Arts, Boston).

LE OPERE LONDINESI

Nel 1746, quando la guerra di successione austriaca ridusse drasticamente l’afflusso di viaggiatori inglesi a Venezia, Canaletto si trasferì a Londra. In Inghilterra, dove rimase fino al 1755, dipinse vedute del Tamigi e della campagna, adattando felicemente la sua tecnica ai soggetti e alle atmosfere del paese. Appartengono al periodo inglese il Tamigi e la City dalla Richmond House e Whitehall e il Privy Garden (entrambi del 1746, Collezione Richmond e Gordon, Goodwood).

IL RITORNO A VENEZIA

Tornato a Venezia, Canaletto continuò a godere di un cospicuo successo e a ottenere importanti riconoscimenti (nel 1763 fu nominato membro dell’Accademia), anche se la produzione degli ultimi anni pare segnare una sorta di involuzione della sua arte, con toni approssimativi e una certa ripetitività di temi. La sua opera rimase comunque fondamentale sia per i contemporanei sia per le scuole pittoriche che seguirono: fu l’indiscusso capostipite del vedutismo veneto del Settecento e il suo influsso si risente fin nella pittura di paesaggio dell’Ottocento.

Curiosità

Nel dipinto Il ponte di Walton il Canaletto si è raffigurato nei panni dell’artista seduto sullo sgabello, intento a registrare fedelmente la scena e i personaggi di fronte a lui.

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