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Un Pacco troppo difficile da aprire

Creato il 02 agosto 2010 da Dylandave

Un Pacco troppo difficile da aprire

- The Box – 2010 – ♥ e 1\2 -

di

Richard Kelly

Forse Richard Kelly avrebbe voluto indagare,  in maniera insolita e un po’ surreale, la difficoltà di una coppia nel compiere una scelta importante e dalle conseguenze non semplici. O forse avrebbe voluto indagare come l’ essere umano si rapporta davanti al desiderio di ricchezza e alla tentazione di un facile guadagno economico. Certo è che se questi erano i presupposti del regista Statunitense, famoso per il visionario Donnie Darko, in questo suo The Box non si può dire che ci sia completamente riuscito. I personaggi costruiti da Kelly riescono a trasmettere quel senso di angoscia misto ad ambiguità e grazie alle loro malformazioni fisiche (il personaggio interpretato da  Frank Langella ha metà volto completamente deturpato mentre quello personificato da Cameron Diaz ha una malformazione al piede) conducono lo spettatore in un mondo fatto di stranezze irreali. Ma a quale scopo? Forse con il puro piacere (esclusivo del regista ma ben meno presente negli occhi dello spettatore) di imitare atmosfere alla David Lynch e trame suggestive che farebbero invidia al migliore episodio di X-Files?  Quello che è sicuro è che i protagonisti della vicenda vivono un incubo reale originato dalla loro scelta di schiacciare quel pulsante della ingegnosa quanto misteriosa scatola consegnata da un ambiguo Signor Steward (Frank Langella). E’ infatti da quel momento che l’ intero film da misteriosa e angosciosa riflessione sulle scelte e i desideri dell’ essere umano si trasforma in un film dalle sembianze fantascientifiche più che da film thriller. Quello però che ancor più stona sono i presupposti iniziali. Perchè la coppia di coniugi interpretata da Cameron Diaz e James Marsden sembra essere spinta a premere il pulsante da problemi economici, ma al tempo stesso non sarà difficile accorgersi della situazione lavorativa e residenziale nella quale si trova la famiglia in questione. Lui impiegato alla NASA e lei professoressa risiedono in una perfettamente arredata villetta a schiera con tanto di giardino curato. Non è abbastanza per ritagliarsi una piccola oasi di tranquillità? Sembrerebbe volerci dire di no Richard Kelly, ma un pò tutti sappiamo che la risposta a questa domanda per molte famiglie decisamente in condizioni peggiori sarebbe stata ben diversa. In definitiva è proprio l’ obiettivo che il regista si prepone che non risulta per nulla reale e finisce per non coinvolgere lo spettatore, più preoccupato, dopo la prima mezz’ ora di film, di cercare di capire come mai i protagonisti vengano sballottati da una location ad un’ altra senza il minimo collegamento razionale. Per poi concludere il tutto in un finale che era già ovvio fin dal principio e che fa “chiudere” questo film in una scatola che non verrà facilmente riaperta per essere nuovamente rivista.

Un Pacco troppo difficile da aprire

( La Scelta in un pacco: Soldi e morte o Vita tranquilla?)
Un Pacco troppo difficile da aprire

(Surrealtà Acquatica)

 


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