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Un paio di esercizi per migliorare il nostro andare in moto.

Da Motociclistidatavola
Hola MdTini. Girando per strada ci si rende conto di quanti fattori distraenti ci siano ormai per chi guida, in primis il cellulare. Ormai rimpiangiamo i tempi in cui il problema era chi parlava al cellulare, ormai il vero problema è chi manda messaggi, posta su Facebook, risponde a mail.Tempo fa in una delle nostre “immagini con testo” affermavamo con un po' di arroganza che i veri motociclisti non si distraggono alla guida. Spero sia vero, spero che veramente noi riusciamo a mantenere in auto lo stesso livello di attenzione che mettiamo in moto. E la differenza non è banale: in moto agiamo a livello più consapevole, in auto facciamo molto in maniera scontata. Dopo le prime volte in cui i tre pedali e il gioco con la frizione ci spaventando, guidare l'auto diventa un'attività a basso livello cosciente. Guidare la moto è meno automatico. Certo, facciamo in maniera automatica tutti i gesti che occorrono per far andare il mezzo ma il livello di coscienza è sicuramente più alto, anche per il minor isolamento del e dal mezzo: in auto siamo all'interno, con pochi rumori e quasi solo stimoli visivi, in moto viaggiamo sentendo con l'udito, l'olfatto, la pelle e, ovviamente, vedendo con gli occhi.Un paio di esercizi per migliorare il nostro andare in moto.Però anche in moto molti gesti sono automatici ed è anche giusto e corretto, lo siano, l'abbiamo detto molte volte. E' importante che siano automatici gesti e reazioni corrette, non sbagliate. Ecco perchè ogni tanto è corretto fermarsi e concedersi una pausa per prestare totale attenzione a quello che facciamo.Ecco quindi un paio di consigli in vista di questo Autunno. Magari l'Estate ci ha fatto fare un po' meno km,. Visto il caldo e le ferie con la famiglia, quindi adesso è il momento di riprendere in mano il manubrio e via.Allora prendiamoci una mezz'oretta, scegliamo una strada che ci piace, mettiamo il cervello in modalità ON al cento per cento e troviamo un ritmo adeguato (non fermo ma neppure di corsa: non il ritmo che usereste per correre dopo un sms di Scarlett Johanson che vi dice che si annoia senza di voi, ma neppure quello che usereste per andare a pagare la TARI).A questo punto concentratevi su tre macro-aree, prendetevi dieci minuti per ogni aspetto.Cominciate a rispondere alla domanda “cosa vedo”. Cercate di capire dove ponete il vostro sguardo e di capire se è troppo vicino, troppo lontano, troppo distratto, se vi ricordate di NON fissare gli ostacoli. Cercate di cogliere quello che è nel vostro campo periferico e di riconoscerlo e di concentrarvi su quello che mettete a fuoco. Fatto questo cercate di capire se di solito “guardate” in modo corretto oppure no. Gli aspetti importanti sono quanto lontano guardiamo, dove guardiamo quando siamo in curva, cosa teniamo nel nostro campo visivo principale e cosa nel periferico, quanto siamo coscienti di quello che vediamo, quanto siamo bravi a riconoscere movimenti, sagome “anomale” e altro.Il secondo “tempo” dedicatelo alla guida, dedicatelo a “cosa uso per guidare”. Concentratevi su due ordini di risposte: cosa uso della moto e cosa uso di me stesso. Mentre andate cercate di pensare se state pestando sulle pedane, se state esercitando pressione sul manubrio, quanto vi aggrappate, come usate freni e frizione. Insomma, pensate a come usate la moto. Il secondo ordine di fattori riguarda voi, provate a far caso se state usando le spalle, se curvate con la testa, se usate l'interno coscia, se caricate coi piedi le pedane, se le vostre mani hanno le nocche bianche perchè stringete fortissimo le manopole. Pensate a tutto questo, anzi fate caso a tutto questo e man mano correggete. Allentate la stretta sul manubrio, unite alla pressione sul manubrio quella sulle pedane, usate il freno posteriore, fate alcune curve solo con la testa. Insomma, correggete provate.Ultimi dieci minuti li dedicheremo al “dove andiamo”. Questo è il momento di concentrarvi sulle traiettorie, fate dieci minuti di curve perfette, partite anche pianissimo ma fate le traiettorie perfette, quelle che andrebbero fatte coi tempi giusti, muovendosi nel modo giusto, guidando in maniera giusta. Provate più rotondi, facendo scorrere e poi più “spigolosi” per usare meno gomma ed essere più “dritti” e sicuri, provate diverse soluzioni, adattate la vostra traiettoria ideale con quella che le condizioni della strada consentono di fare. Nel fare questo tenete a mente anche quello che avete fatto prima, “cosa uso” e “cosa vedo”. Bene, fatta questa mezz'ora di esercizi vi manca solo un'ultima importantissima attività: cercate una bella trattoria, vi fermate, ordinate e mentre gustate i piaceri della cucina italiana ripensate a quello che avete fatto, concentrandovi su quello che dovreste correggere e quello che invece fate da veri maestri.Preso il caffè a fine pasto potete ripartire e dedicarvi ad andare in moto e basta.Buona strada e buona tavola.

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