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Un paio di pensieri sul ritorno di Valentino Rossi in Yamaha (by Enrico Bonomini)

Creato il 13 aprile 2013 da Simo785

 Un paio di pensieri sul ritorno di Valentino Rossi in Yamaha (by Enrico Bonomini)

Senza voler entrare nella disputa Agostini / Rossi, credo che nessuno possa negare che il Vale nazionale sia stato il più grande pilota italiano negli ultimi vent’anni. Un’indiscussa bravura unita ad una buona dose di simpatia l’ha fatto entrare nel cuore di quasi tutti i tifosi italiani. Che per anni hanno avuto un sogno. Un desiderio segreto da non rivelare assolutamente, neanche sotto tortura, per paura che dicendolo si potesse poi non avverare: il miglior pilota del tempo sulla migliore moto italiana. Si, d’accordo, le moto giapponesi andavano veramente forte ma volete mettere cosa non sarebbe stato questo magico duetto?

Chi avrebbe potuto tenergli testa? E poi il “miracolo” si è avverato, non si sa se sia stato il destino, babbo natale o chi altro ma alla fine il desiderio inconfessabile è divenuto realtà. Devo ammettere di essere stato uno dei sostenitori più accaniti della cosa e mi è dispiaciuto molto sentire i discorsi di tanti ducatisti duri e puri: sembrava quasi che fosse stato compiuto uno sgarbo gravissimo nei confronti della casa di Noale a scapito di altri piloti più meritevoli (secondo loro).

Beh, l’inizio non è stato dei migliori e tante motivazioni addette sembravano proprio delle scuse belle e buone ma…. sono sicuro che tutti i tifosi di Valentino, in cuor loro, speravano che fosse solo un momento così, dovuto ai dolori alla spalla, ai problemi di avantreno eccetera. Bisogna ammettere che l’accusa lanciata da alcuni ducatisti duri e puri – quella di aver trasformato la moto più veloce del mondiale in quella più lenta – si è rivelata vera, ma tutto il resto? Era già stato dimenticato tutto quello che aveva fatto e vinto Rossi fino ad allora? Potrei riempire pagine e pagine di esempi, sorpassi, vittorie, ne citerò solo un paio che mi sono più cari: il sorpasso a Stoner al cavatappi di Laguna Seca e la prima vittoria conla Yamahasu Biaggi conla Hondadopo che si erano “scambiati” le moto.

L’accusa più patetica mi è sembrata quella della “vecchiaia”. Un pilota come lui continuerà ad avere la stessa dose di spericolatezza e la stessa fame di vittorie anche quando sarà veramente vecchio, fa parte della natura di essere un pilota e non un impiegato, altrimenti saremmo tutti uguali. O è forse la stupida moda che certi paesi hanno nel creare e sostenere all’ennesima potenza un mito per poi volerlo gettare immediatamente nella polvere alla prima sconfitta? È un controsenso: o è un mito o è una scarpaccia (mi si perdoni il paragone calcistico). Le ultime stagioni conla Ducatinon sono andate come avremmo immaginato? Valentino è umano, ha sempre unito il coraggio alla passione, o forse preferiremmo vedere solo dei pilotini robot che non sbagliano mai ma che sono decisamente un po’ troppo frigidini per l’ambiente delle corse? Dopo quello che ha vinto, non credo che Rossi debba ancora dimostrare qualcosa. E sono sicuro che (anche se non lo ammetterà mai) il primo ad essere tremendamente furioso sia lui. E non è facile tenere dentro una cosa simile. Certo, con la simpatia uno può cercare di camuffarla all’esterno senza farla vedere troppo ma poi…

L’unica cosa che non mi torna è il ritorno alla Yamaha. Un vecchio motto dice che non bisogna mai ritornare con una vecchia fidanzata, potrebbe capitare quello che succede con una vecchia auto: di ritrovarla solo più vecchia e con più chilometri. Mi piace l’analogia auto / moto e da sempre un pilota considera il proprio mezzo alla stregua della propria fidanzata, così la domanda permane: perché? (nda: premettendo che la nuova Yamaha non sarà quella lasciata anni fa, il concetto però è quello). Non c’erano altre marche valide, per provare a cercare di rivincere “facilmente” con una scuderia con la quale c’è già stato un grosso feeling, un passo indietro per ritrovare certezze già avute e dimostrate?

Credo che ognuno potrebbe trovare da sé una risposta valida, di certo è un gran passo e l’aspettativa dei tifosi è ormai al limite. Detta così sembra facile (in un motomondiale niente è facile, però ci piace pensare che lo sia: Rossi fa un passo indietro e con la facilità di bere un bicchier d’acqua ritorna a vincere e la magia potrebbe così ricominciare) ma non dimentichiamo quello che è successo con la Ducati. Una sola cosa è certa: non è stata una scelta facile. E credo che allora tocchi al pubblico sostenerlo, magari anche con l’appoggio di tutti quei tifosi che hanno smesso di tifarlo quando il carniere delle vittorie rimaneva tristemente vuoto. Ci sarebbe un’ultima cosa da aggiungere ma non credo sia il caso. È una cosa talmente profonda che non può essere assolutamente rivelata. Ecco, la sento, si sta muovendo, vorrebbe uscire ma non è possibile, meglio che rimanga dov’è. O no, sta cercando di salire e devo sforzarmi strenuamente di impedirglielo, è fortissima, non ce la faccio più, vuole proprio uscire e… FORZA VALEEEEEEEEEE!!!!!!!!!


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