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Un po' di "gossip": La prima della Scala

Creato il 09 dicembre 2011 da Hermes

Lo so, di solito non parlo di eventi di "gossip" e di come i VIP siano vestiti. Ma qua c'entra la Scala ed io, spacciandomi per seducente esperto di opera, non ho potuto rinunciare all'evento dell'anno.
Partiamo dai personaggi: la prima cosa,triste, che mi viene da notare è che la prima - tenuta nel giorno di Sant' Ambroeus, patrono di Milano- sembra diventare un'evento come tutti gli altri, giusto per farsi vedere e spacciarsi per melomani. Ma nessuno che tuteli le sciure milanesi? Che roba...
Un colpo al cuore: Valeria Marini accanto a Marta Marzotto!? La Marzotto mi sta simpatica, sarà un po' eccessiva... è la Valeria che andrebbe censurata! E fortuna che siamo all'insegna della sobrietà! Anzi, rispetto al vestito da peccaminosa madonna di fatima (con rispetto) (no, non è un film porno) dell'anno scorso fa salti da gigante. E andando alla Scala ricorda la sua esistenza, nonchè quella della sua linea di abbigliamento (di cui non farò il nome in preserale)... roba che gli abiti nuziali polacchi son ben più belli a confronto (lo dico davvero!).Si è anche portata la lanterna... mi sa che non ha capito bene come funziona nei teatri.
Bruno Vespa e signora... ho sentito l'esigenza di metterli solo per dire che lei è il suo clone. Fosse una nuova figlia segreta del duce?
Laura Teso. Non so chi sia, ma che dite, non è molto sciura?
La Balivo, una delle migliori in fatti di vestiti e sobrietà (davvero, Valeriona, non come la intendi tu...). Anche lei sarà andata per ricordare al mondo che è libera in cerca di un contratto da firmare?
Barbarella Berlusconi si è portata il calciatore Pato. lei sembra a suo agio -la prima Berlusca alla Scala da quasi 10 anni- lui invece è terrorizzato, altro che in campo. In compenso, ha appena trovato del tempo per una sana dormita.
Veronesi e Signora. Lei si contende con la Marini il premio sobrietà all'insegna della crisi 2011.
Hai capito il ministro Passera! Zitto zitto... Complimenti alla signora. L'abito è di Fausto Sarli... un grazie a chi ancora si sforza di guardare all'"alta moda" di Roma, che va morendo...
Formigoni, che, con le sue camicie, detta moda- ha rivelato che il suo smoking è decennale. Ecco da chi è partita la vintage-mania.
All'insegna della sobrietà anche Pisapia, con lo smoking no-logo (ma tanto Armani ha vestito -al solito- mezzo teatro. Mme. Monti Inclusa), che ha eliminato i 200 ca. posti riservati all'establishment milanese per venderli. 

Simpatica l'incoerenza di dei manifestanti che, per ottenere maggior risalto mediatico, arrivano davanti al teatro in limousine: alla faccia della crisi. Altri lanciano uova alla macchina di Monti.
Che bellini! Due bambini che si scambiano le figurine!
Una volta la mia professoressa di matematica mi disse che, se avevo preso vari voti, il migliore lo avrei dovuto dire per ultimo ai miei genitori. Era una sorta di air-bag contro le insufficienze. Bene, ho deciso di fare lo stesso per i due magistri elegantiae della serata. Le uniche coppie davvero all'insegna della sobrietà. Sulla nostra desta la Signora Monti, la grande donna che sta sempre dietro a un grande uomo: lei ha spinto il marito prima ad accettare l'incarico a Bruxelles e poi quello a Roma. Una vera eminenza grigia.
Mme Clio per l'abito ha optato per un pizzo. Mai buttare, tutto si ricicla: e così il corredo della nonna è arrivato alla Scala. Scherzo! Una volta l'ho incontrata, era vestita benissimo e non voleva che le facessi una foto perchè diceva di stare male. E io: Non è vero signora (nota: la stavo per chiamare Franca, aka Franca Ciampi), una foto con suo marito! E lei: No, no, sono vestita male..
Comunque alla prima era estasiata. Non smetteva di applaudire. L'artefice del vestito, se vi interessa, è Lella Curiel.
Ma ora parliamo di cose serie: l'opera, il Don Giovanni. Mozart su libretto dell'Italiano Da Ponte. Vi riassumo la trama:
Atto I:
Don Giovanni è andato a sedurre Donna Anna. lo attende fuori di caso il servo, Leporello. Anna però - vagamente contrariata- riesce a far scappare don Giovanni. Nel mentre questo viene sfidato a duello dal Commendatore, padre della donna, che Don Giovanni uccide facilmente. Don Ottavio, fidanzato di Anna, promette di vendicarla.
Don Giovanni, da bravo malato di sesso qual è, cerca in strada nuove conquiste con Leporello. Si avvicina a una fanciulla, ma scopre che è Donna Elvira, una sua vecchia fiamma "usa e getta" che ancora lo va cercando. Leporello la distrae e Don Giovanni fugge.Il povero servo, per placarla, le svelerà il catalogo delle conquiste del padrone: 640 in Italia, 231 in Germania, 100 in Francia, 91 in Turchia, in "Ispagna" 1003. Donne, naturalmente. E' la bellissima aria "Madamina, il catalogo è questo".

Donna Elvira decide che lo farà redimere.
Intanto dei contadini festeggiano le nozze di Zerlina e Masetto. Don Giovanni, che si trova sempre in mezzo, cosa farà se non provare a sedurre la bella campagnola? Quasi ci riesce se non fosse per l'arrivo di Elvira, che la porta via. Arrivano donna Anna e Don Ottavio, che chiedono al protagonista aiuto per scoprire l'assassino del padre... senza sapere che fosse lui! Però Donna Anna lo riconoscerà dalla voce.
Don Giovanni non rinuncia a Zerlina e organizza una festa. Leporello intrattiene Masetto mentre il padrone tenta il colpo grosso. Lei però urla: tutti accorrono. Lui, paraculo, accusa Leporello, ma Elvira, Anna e Ottavio, tutti al ballo, lo accusano e cercano di arrestarlo. Potreste pensare che sia finita qua, no? Il don va in prigione e tutto è bene bla bla bla. Invece no: Don Giovanni e Leporello scappano, incomincia il secondo atto!
Atto II: Dopo una sana litigata, il Don e Leporello si "scambiano i ruoli": Leporello si traveste dal padrone per distrarre Elvira. Cosa fa intanto Leporello alias Don Giovanni? Seduce la serva di Elvira. Arriva Masetto con compagnia armata per uccidere il nobile. Questi, travestito, fa allontanare tutti: rimansto solo con Masetto lo pista di botte, per dirla così.
Leporello, intanto, tenta di fuggire dalle grinfie di Elvira, ma è bloccato dall'arrivo dei vari personaggi che lo vogliono linciare. Altro non può far che rivelare la sua vera identità di servo, spiegare lo spiegabile e fuggire a gambe levate. Dopo un po' la scena si sposta al cimitero: lì vi si è rifugiato Don Giovanni che attende Leporello. E qui ecco che la statua del Commendatore, morto, parla ai due. Minaccia inutilmente D.G., che anzi lo invita a cena.
Qui ve la faccio breve: il commendatore ricambierà l'invito. Don, deciso a non pentirsi, accetta beffardamente e finisce all'inferno. Il tutto si chiude con un coro:
Questo è il fin di chi fa mal: / e de' perfidi la morte / alla vita è sempre ugual...  Non stavolta, però. Don Giovanni riemerge dall'inferno e sono i "moralisti" a sprofondarci.
Simpatico notare che Don Giovanni, aspettando il Cavaliere a banchetto, ascoltava l'opera. Tra i brani c'è anche il "farfallone amoroso", dello stesso Mozart (Le nozze di Figaro). Meta-opera geniale, no?
(al minuto 3.10... questa però non è la Prima!)
A questo punto qualche nota su regia e cast: Baremboin ha condotto la musica in modo leggermente lento rispetto alla velocità gioiosa di Mozart. Tuttavia non è stato male, anzi, in alcuni punti la cosa ha guadagnato molto. I cantanti (non mi perdo in imbarazzanti -per me-distinzioni tenore-soprano etc.) tutti eccezionali, in particolare Leporello di Bryn Terfel e Barbara Frittoli alias donna Elvira. Un po' sottotono Filianoti- Don Ottavio, che nel 2008 era stato sostituito all'ultimo, sempre nella prima, provocando valanghe di critiche. Nei 12 minuti di applausi, comunque, sono finiti anche il regista (bravissimo), Baremboim (entrambì un po' contestati, ma che palle!), la "grande famiglia della Scala" e tanti altri.
Il Don Giovanni è anche un'opera un po' erotica, però, e il regista, sfidando la legge dell'orlo, o qualcosa simile (= in tempi di crisi si allunga la gonna, come ci hanno fatto vedere le blogger con la moda della gonna zingara, e viceversa) ha fatto comparire, davanti a Bauscia, Sciure, Monti e Napisan, una bella donnina nuda, pure se qualche secondo.
Zerlina ignuda
Bellissima la regia, metateatrale: questa l'immagine che si vedeva. Quando poi il tendone era alzato, un' infinità di colonne compariva, non capendo se fossero tutte sullo stesso fondale o su più fondali in profondità.
Geniale anche l'idea di dove far comparire il commendatore: sul palco reale, tra Napolitano e Monti. Il presidente pare non essersi accorto di niente: stesse sonnecchiando? Clio pare molto interessata, mentre dalla faccia di Monti si legge un "qualcuno me lo poteva dire/che cosa ci fa questo qui?".E così abbiamo una giustificazione per i fiori del palco, definiti "funerei": del resto, il commendatore era morto.Simpatico ciò che si chiede il Corriere della Sera:  "Domanda per questo Don Giovanni 2011: il Commendatore sul Palco Reale è un'allegoria del momento? Conviene rispondere notando che la sua figura è uscita definitivamente dai cimiteri e si aggira, tra una crisi e l'altra, per il mondo. Che abbia scelto il posto d'onore della Scala, lasciando perplessi i vertici dello Stato, è forse una casualità. Anche se i medesimi desiderano fermare la crisi che spinge Don Giovanni - mirabile sintesi di un certo stile italiano, con voglia di concupire e banchettare - verso il baratro."
Tutto si poteva vedere sul palcoscenico grazie a un enorme schermo che fungeva anche da specchio, come vedete nel video preparato dal Teatro.

Il tutto è stato aperto dall' Inno di Mameli e chiuso da 12 minuti di applausi.Link:Girastilemondo su facebook (eddai diventate fan!)Girastilemondo su bloglovin' (vedi sopra!)La Scala su facebookLa Scala su twitterRoberto Bolle su twitter (Bolle ha pubblicato alcune foto della cena e del palco presidenziale, cosa, tralaltro, proibitissima!)
Enjoy!

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COMMENTI (1)

Da  Sandrino
Inviato il 14 dicembre a 01:11
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Caro “Hermes” , la sua frase “ Laura Teso. Non so chi sia, ma che dite, non è molto sciura? “ mi fa dubitare. Se non sa chi sia, perchè la cita? Ce n'erano di veramente sconosciute molto sciurette. Per uno come lei che scrive quasi solo di moda, non conoscere Laura Morino Teso significa solo essere volutamente disinformati. Basta clikkare su internet,ed appaiono migliaia di citazioni e foto. Io, come molti, sono da anni un suo tifoso anche per i tanti eventi di charity che non solo organizza gratuitamente, ma che sostiene anche con donazioni. Lo ha visto il suo sito www.morinostudio.com ? Dopo una buona carriera come top model e organizzatrice di sfilate , è ora , a detta di molti, una delle più brave organizzatrici e PR milanesi. Nell’ultimo anno la maggior parte degli eventi importanti a Milano era targato Laura Morino Teso. Spero di avere così colmato una sua piccola non conoscenza.
Alberto