Magazine Lavoro

Un processo cinese

Da Brunougolini
UN PROCESSO CINESE
Appare come un rifacimento di un notissimo film americano "La parola ai giurati" di Sidney Lumet. É invece un film ("12 Citizens" al Festival del cinema dj Roma) sulla Cina d'oggi vista attraverso un finto processo. Il regista Ang Xu é una giovane promessa del teatro pechinese, alla sua prima esperienza cinematografica. La storia, sulle orme di Sidney Lumet, mette insieme dodici persone che fingono di partecipare a un processo all'americana. Niente a che vedere, par di capire, con i processi che si organizzano in Cina. Qui non c'é Henry Fonda ma ci sono dodici uomini (niente donne anche qui come per Lumet) usciti dalla nuova società cinese. E che raccontano le diseguaglianze crescenti, il passato crudele (quando la rivoluzione culturale puniva i comunisti "di destra"). E, soprattutto tocca il tema del rapporto difficile tra padri tradizionalisti e figli vogliosi di cambiamenti. Anche perché il caso che sono chiamati a vagliare riguarda un giovane imputato dell'omicidio del padre. Con una denuncia severa nei confronti di chi vuol condannare a morte senza avere le prove sufficienti di un efferato reato. Un messaggio che appare come diretto alle autorità di un Paese dove la pena di morte coinvolge spesso gli oppositori. Messaggio avvallato dall'ultima scena quando il giurato che conclude la battaglia innocentista torna, a processo concluso, nell'"aula" dove ha dimenticato il suo documento d'identità, svelando cosí la propria professione. 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :