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Un racconto di fanta(scemenza)

Creato il 12 settembre 2012 da Tizianogb

Un racconto di fanta(scemenza)

L'APERITIVO
Il signor Vasilius sollevò il bicchiere di vetro dinnanzi a sé. Guardando in controluce il liquido ambrato, non potè fare a meno di apprezzarne le morbide scie sfumate che il ghiaccio disperdeva nel giallo limpido, come miraggi sulla sabbia del deserto provocati dal caldo feroce. Quel Grogg vegasiano era di un annata eccezionale, non ci voleva di certo un intenditore per capirlo.
Vasilius avvicinò il bicchiere ad una delle sue bocche laterali e socchiudendo leggermente l’occhio assaporò con calma il primo sorso di Grogg della giornata, gustando appieno quel momento con enorme soddisfazione. “ Mi dai sui nervi quando la tiri così per le lunghe.” Commentò seccamente Enveron a quel punto. Il vecchio Enveron era un vegasiano puro: come tale, non poteva sopportare tutte quelle cerimonie per un bicchiere di Grogg. Svuotò difatti il suo in un sorso e alzando una delle sue tante mani ne ordinò al cameriere altri due, uno per sè e uno per il suo amico. Il signor Vasilius lo guardò sorridendo con tutte e tre le sue bocche. “Amico mio, - gli disse, - se non ce la prendiamo comoda almeno per l’aperitivo...” “ Mica dico che ho fretta.- Obbiettò il Vegasiano. – Però ci si può rilassare anche senza bere come delle femminucce.” Vasilius fece spallucce. “Ognuno ha il proprio modo di godersi la vita.” Disse, senza alcuna presunzione. Mettersi a litigare con Enveron non era quel che si diceva una saggia idea, dopotutto. Punto primo, era il generale in comando della base. Punto secondo, i vegasiani sapevano essere alquanto crudeli con chi li contraddiceva. Non era passata neanche una settimana, Vasilius se lo ricordava perfettamente, da quando Enveron aveva liberato quelle sanguisughe roventi in camera del consigliere Gravox del satellite K; e questo solo perchè il poveraccio aveva osato lamentarsi delle tute idrotermiche che la Federazione gli aveva venduto. Ora, al consigliere Gravox non serviva più nessuna tuta idrotermica, per quel che Vasilius sapeva. E comunque, senza cercarsi litigi di sorta, non c’era niente di meglio che godersi in santa pace lo spettacolo del sole di fronte a loro, splendente come un’arancia enorme e infuocata, che riscaldava i loro volti di un calore tiepido e piacevole, mitigato appena dal vetro spesso un paio di chilometri della sezione superiore della Base spaziale Gamma. Erano arrivati in quella galassia da pochi giorni luce. Il fatto che avesse un unico grande sole non si era rivelato quel gran problema che avevano temuto fin dall’inizio: ci avrebbero messo di più a ricaricare i motori termo nucleari della base, quello era vero; però era altrettanto vero che qualche giorno di riposo e di svago serviva a tutti loro...
FINE PRIMA PARTE (il seguito a breve)
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