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E Mitch scoprirà che forse Davis è coinvolto in altri omicidi per i quali non è mai stato accusato.
Parafrasando il titolo direi che questo film mi ha tolto tutti i dubbi, ragionevoli o no, che avevo su Peter Howitt, il regista , uno che aveva fatto girare parecchie teste con il suo esordio dietro la macchina da presa, quello Sliding Doors che volenti o nolenti era diventato presto il modello di commedia sentimentale degli anni '90 a cui attingere ,e che poi gradualmente ha giocato al ribasso con le sue ambizioni .
Sua ultima opera questo Un ragionevole dubbio che addirittura non ha neanche il coraggio di firmare con il suo nome e non usa neanche l'abusatissimo pseudonimo di Alan Smithee, utilizzato dai registi che non vogliono associare il loro nome al film che hanno appena realizzato o per disaccordi per la produzione o per quel minimo di pudore che gli fa giudicare il loro lavoro con una certa obiettività.
E sinceramente non so se Howitt ha firmato questo film con lo pseudonimo di Peter P. Croudins per dissapori con la produzione o semplicemente per vergogna ma se lo avesse fatto per il primo motivo dovrebbe cominciare un po' a vergognarsi di aver consegnato alle stampe questo thrilleruccio girato con la mano sinistra che si capisce quasi subito dove vada a parare.
Lo capisce anche la famosa casalinga di Voghera il meccanismo su cui si regge tutto il film tanto è semplice e soprattutto riciclato.
Si avverte un drastico cambiamento di tono dalla prima alla seconda parte e tutto questo si traduce nel colare a picco del film: poteva riscuotere un certo interesse sottolineare il conflitto etico e i sensi di colpa che si agitavano nella testa di Brockden e invece la sceneggiatura sceglie la strada del thrilleruccio classico che abbandona quasi subito reminiscenze hitchcockiane o langhiane ( l'uomo che deve dimostrare la sua innocenza )che avrebbero destato quel minimo di attenzione per gettarsi , mani e piedi legati , in una sterile contrapposizione tra il buono e il cattivo, interpretato da un Samuel L. Jackson che pare anche non affaticarsi troppo nel gigioneggiare.
Anche lui recita al ribasso.
Un ragionevole dubbio quindi assume le fattezze di un brutto pilot di una serie televisiva neanche delle migliori e perciò evitabile, stiracchiato agli 80 minuti , al netto dei titoli di testa e di coda, per poter essere mandato nelle sale e non sembra neanche essere al livello delle produzioni per la televisione via cavo americana , al massimo può aspirare alla seconda serata di Italia Uno o Rai 2 quando sono in vena di mandare in onda filmacci con il solo scopo di riempire nel modo più economico possibile i palinsesti notturni, tanto anche se non li vede nessuno non c'è problema.
La domanda è sempre la stessa: ma perchè con tanta bella roba in giro per il mondo viene distribuita in sala monnezza di questo genere?
Ma perchè i distributori di cinema nostrani ci prendono per una manica di deficienti?
Da evitare come le piattole.
( VOTO : 3 / 10 )
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