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Un sabato alquanto impegnativo..

Creato il 21 maggio 2012 da Gianpaolotorres

Un sabato alquanto impegnativo..Il mio amico immigrato è pure solo.

I suoi genitori sono scomparsi in una delle tante guerre dell’Africa.Da noi si trova bene,ha un buon lavoro,ma anche lui come tanti altri,viene  fagocitato dal consumismo,ed alla fine del mese son dolori.Anzi…già durante il fine settimana.

Cosa fanno gli altri?

Il uichend al mare,perchè dunque non dovrei farlo anch’io?

Girando per discoteche ha visto come gli altri ballassero il latino mentre lui si ciucciava da solo un gelato.Detto,fatto è andato a scuola di latino.

In discoteca si esce verso le cinque del mattino,e la pensata più geniale che potesse aver avuto è di dirigersi direttamente verso il mare.A Varazze.

(Gi Modesto,bozzetto..l’africain Bernard..)

Ora,anche noi da ragazzi quando si prendeva l’auto di famiglia,la trovavamo con il serbatoio pieno,e la lasciavamo la domenica sera col rosso in riserva.

Se c’era una cosa che faceva andar fuori dai gangheri il babbo,era di prendere l’auto di sabato per andare a pesca,e trovarla col serbatoio vuoto,nonostante i richiami e gli inviti a far benzina infra-settimanalmente, a suo carico.

Mai fu obbedito.Accettare poteva voler dire il giustificare di dove fossi andato.

Ora anche il mio amico immigrato ha poco da disporre per il carburante,ma parte.Chiaro che dopo un pò di chilometri l’auto si ferma.Due carri attrezzi,240 euro. Un inserviente sui cinquanta,non chiedetemi di più,secondo il mio amico,mette le mani nei cavi della batteria non si sà a che scopo dopo un rabbocco di carburante,una fiammata ed alternatore bruciato.700 euro.

Chiaro che si trova in bolletta facendo l’operaio,ed avendo affitto a suo carico,spese e cibo.E pochi risparmi,tutto solo come vive.

Ora,io dico per introdurre la lettera che segue,che se non avesse dovuto confrontarsi con il ritmo latino,non frequenterebbe un corso di ballo,ottimo tra l’altro per fare conoscenze e stare in mezzo agli altri,altrettanto poi, non frequenterebbe una discoteca dove di solito, secondo il suo parere,sempre gli altri gli rovinano in posteggio la carrozzeria dell’automobile,e per finire, se non fosse schiavo della televisione…non gli verrebbe in mente di partire per Varazze a fare il uichend senza non solo un soldo in tasca,ma neppure un litro di gasolio nel serbatoio, e dover annullare il tutto con una perdita sui mille euro tra guasti ed inconvenienti vari.Poco meno dello stipendio mensile.

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Chi è dunque il padrone del sabato oggi?

di V.T. scritta il 16 dicembre 2007

I vescovi lombardi contro la regione Lombardia colpevole quest’ultima di avere autorizzato l’apertura  domenicale di una lista lunghissima di esercizi. Secondo la Chiesa ne va di mezzo, oltre alla messa domenicale, i “tempi sociali” della famiglia.

Facciamo un po’ di storia: il riposo settimanale, oltre che la stessa settimana di sette giorni, venne istituito nell’antica ed illuminata Babilonia di millenni fa; era il giorno chiamato del “sabbat” che vuol dire appunto:riposo; in quel giorno agli oppressi, ai lavoratori, veniva riconosciuta anche dai dominatori, il bisogno di una ricostituzione fisiologica delle forze; alle classi inferiori della comunità veniva riconosciuta una tranquillità ed una dignità che negli altri giorni era riservata alla minoranza degli eletti, alla  classe dirigente.

Gli ebrei in esilio a Babilonia, al ritorno in patria nel VI secolo a.C., portarono questa usanza e la codificarono nella Torah, la Legge per eccellenza, con tantissime norme restrittive e punizioni pesanti per chi lavorava il giorno del Shabbat, il nostro sabato appunto. Ci tenevano talmente tanto a quel giorno di riposo e di consacrazione a Dio che nello scrivere il Genesi girarono la frittata in modo da far apparire che Dio stesso creò il mondo in sei giorni e si riposò il settimo.

Fu Gesù Cristo, proprio lui, a trasgredire quella norma quando, oltreche guarire di sabato, autorizzò i suoi discepoli a spigolare nel campi per potersi sfamare .Alle critiche dei Farisei Gesù rispose anzitutto che anche Davide e compagni si cibarono con pani consacrati e poi disse:” Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” Cioè  il bisogno di mangiare   è anteposto al rispetto della norma.

A questo punto quindi, semplicisticamente, Formigoni potrebbe rispondere ai vescovi: se il 78% dei lombardi, in base ad un’indagine fatta, vuole fare la spesa di domenica per sfamarsi, non ci resta che accontentarli. Ma ,di rimando, gli potrebbero obbiettare che Gesù, continuando il discorso ai Farisei disse:”…perciò il Figlio dell’ Uomo è padrone anche del sabato” In altre parole: lo posso fare perchè comando io.

Già, ma il punto focale  è: chi è   il Padrone del sabato oggi?  Pochi giorni fa il N.Y. Times scriveva che la Chiesa cattolica si è ridotta ad essere una lobby, cioè un gruppo di pressione sul potere politico e culturale come ne esistono tanti altri. Certamente un giudizio cattivo e riduttivo ma, se il cattolico Formigoni ha potuto fare la suddetta liberalizzazione, vuol dire perlomeno che oggi la Chiesa è fortemente minoritaria nel Paese e, aggiungo io, in costante sovraesposizione mediatica.

Si potrebbe dire dunque che il “Padrone del sabato” (cioè la nostra domenica)oggi  è, in una parola, il  Mercato; un grande spazio nel quale il cittadino consumatore, dopo essere stato martellato ossessivamente dalla pubblicità sui giornali, andrà ad acquistare il trapano elettrico, l’idropulitrice, l’avvitatore, il set di utensili cinesi e poi il televisore ultrapiatto, il navigatore satellitare, il telefonino ultimo modello ecc. tutti gli idoli che l’uomo di oggi vuole possedere e che il dio-mercato offre. In quegli spazi le famiglie socializzano, incontrano amici, trangugiano un  trancio di pizza e vanno in rosso in banca. Il personale degli spazi commerciali avrà lunghi riposi infrasettimanali e soldi in più che fanno tanto  comodo.

Conclusione triste, quasi controproducente per quanto ho scritto prima, ma doverosa.   Buone feste a tutti.

V.T. -


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