Un uomo mediamente pessimista

Una delle cose che un uomo mediamente pessimista tiene in minore considerazione è la propria fiducia. Un uomo mediamente pessimista nell’arco di una giornata compie un tale numero di atti di fede che se lo sapesse riconsidererebbe daccapo il proprio pessimismo e la propria visione del mondo. Un uomo mediamente pessimista ha continuamente a che fare con la fiducia. Per esempio, quando guida su una consolare gelata nel primo squarcio di luce del mattino, è abbastanza sicuro che dietro la curva non troverà un tavolino apparecchiato in mezzo alla strada con due tizi intenti a ingozzarsi incuranti del pericolo, e questo perché l’uomo mediamente pessimista fa in ogni caso professione di ottimismo nel considerare gli altri uomini non abbastanza temerari da apparecchiarsi la colazione in mezzo alla strada. E se così non fosse, eviterebbe di mettersi alla guida, o avanzerebbe con una prudenza esasperante per non correre il rischio di rovinare la colazione a qualcuno. Allo stesso modo, nel lasciare sua moglie in casa col bambino, è abbastanza sicuro che sua moglie non impazzirà e non farà del male al bambino. Così come nel salire ogni giorno in ascensore fa assegnamento sull’ascensorista che ha revisionato l’impianto l’ultima volta, e nell’inserire le sue monete nel distributore automatico confida che il distributore automatico rispetti il patto di fiducia e in cambio dei suoi soldi gli renda la bottiglia di minerale da 0,50 che vorrebbe scolarsi beatamente durante le ore di lavoro in ufficio. Un uomo mediamente pessimista è in realtà un uomo speranzoso che non fa che confidare in un patto stipulato sulla base della buona convivenza, delle regole sociali, dei sistemi che disciplinano la sua presenza nel mondo. Quello che voglio dire è che un uomo mediamente pessimista è un incoerente all’ultimo stadio.