Magazine Diario personale

Una buona lettura? Tenete vicino thè e biscotti....

Creato il 01 aprile 2015 da Hermosa @DeOrnatuMulieru
Il risveglio della signorina Prim è uno di quei libri che avevo adocchiato su Amazon girovagando in rete. 
A catturarmi era stata la bellezza della copertina, un po' retro e frivola, e le ottime recensioni in rete
Una buona lettura? Tenete vicino thè e biscotti....credits
Quando l'ho trovato in offerta lampo l'ho preso senza esitare e ho inziato a leggerlo subito, piena di aspettative. Se è piaciuto ad Isabel Allende, poteva mai non piacere a me??
La risposta, ahimè, è decisamente sì. 
Non che il libro non abbia personaggi curiosi e interessanti o sia scritto male: ci sono alcuni passaggi decisamente piacevoli da leggere come la difesa del matrimonio come estremo atto femminsita e rivoluzionario- pare folle, ma credetemi, non è mal argomentato- o, soprattutto, l'apologia di Piccole Donne che mi trova assolutamente, pienamente e totalmente d'accordo:
"Quando saranno grandi e la vita le ferirà (e stia sicura che lo farà), potrenno sempre volgere indietro lo sguardo e rifugiarsi per qualche ora in quella vecchia storia sentimentale. Arriveranno a casa stanche dal lavoro, stressate dal traffico, doloranti per la tensione e i problemi e lì, in fondo al loro cervello, troveranno una porta che permetterà loro di trasposrtarsi nel vecchio salotto di Orchaud House, con il suo trascendentalismo puritano e sdolcinato, il pianoforte, l'allegro camino e il benedetto Natale."      
Ma è curioso: per me la parte meglio riuscita di questo libro sta nei personaggi secondari, nei camei e nelle apparizioni fugaci e di contorno. Trovo invece fastidiosa, retorica e irritante la storia d'amore/non amore dei protagonisti: banale, ecco. 
E il finale è un finale furbetto, che non prende posizione e lascia libero ognugno di credere alla versione che più gli aggrada. Non è la prima volta che mi capita di imbattermi in una soluzione del genere, ma è la seconda volta che mi irrita ( la prima volta fu con "Va' dove ti porta il cuore", uno dei libri più sopravvalutati della storia dell'editoria moderna, a mio modesto giudizio) : in entrambi i casi, ho sentito che era una soluzione di comodo e non di vero stile. Ci sono libri che esigono un finale aperto, ma di certo non questo.
So che è un battuta cattiva, ma la dico ugualmente: probabilmente il consiglio del thè e dei dolcetti ottimi è per assicurare che qualcosa di buono succeda, durante la lettura di questo libro....

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