Magazine Diario personale

Una ciabatta viola

Creato il 25 ottobre 2015 da Povna @povna

E poi è solo frullatore. Ricreativo, anche, ma pur sempre velocissimo. La ‘povna non fa in tempo a tornare dall’Expo (e sia chiaro che un professore coscienzioso in gita non si riposa e non dorme), all’alba della mezzanotte, che trova ad attenderla una maratona di coast-to-coast, tra doveri e piacere, che nei fatti la riporta a casa sempre e solo per dormire (mai prima di mezzanotte) e alzarsi la mattina per tornare a scuola all’alba.
Si comincia giovedì, quando, dopo la scuola, si trova direttamente con l’Amica Vicina con la quale recuperano un festeggiamento (ancora!) di compleanno e un summit su una serie di incrociate strategie scolastiche. Si passa poi al venerdì, che prevede lezioni, gestione di una serie di amenità organizzative con Esagono, per fortuna la parentesi del nuoto con l’Ingegnera Tosta, in pausa pranzo (dove la ‘povna si renderà conto, solo alla fine del pomeriggio, di avere perso una ciabatta da piscina, così come l’anno scorso), e poi tutti i consigli di classe. Poi, alle sette di sera, lei stessa, Scovolino, Mr. Higgs e SaiMon si ritrovano in biblioteca, come tanti cospiratori. Scopo della riunione è la partenza verso un luogo ricreativo in mezzo ai monti, dove hanno organizzato la prima delle uscite che, hanno deciso, diventerà abitudine, in un posto ameno in mezzo ai monti (dove la ‘povna ha festeggiato per anni lauree e dottorati dei suoi amici, se non la sua medesima, e che è rimasto uguale a sempre, e parla di un tempo talmente altro da scatenare madeleines a ripetizione, una dopo l’altra). La serata procede allegra tra magnate e bevute in compagnia, e un sacco di chiacchiere, e conferma la vocazione dello sceneggiatore a tessere per quest’anno una trama per molti versi imprevedibile.
Ma a riservare la spirale di follia motoria ci pensa in realtà il sabato. La ‘povna arriva a scuola con anticipo (che deve pettinare doverosamente le Giovani Marmotte, secondo quanto emerso dai consigli), poi fa lezione, poi il programma prevede di prendere la bici, andare in piscina, quindi mettersi a disposizione della scuola per la giornata di elezioni dei rappresentanti dei genitori negli organi collegiali, in tutte le diverse sedi sparse. Quindi prendere un treno, correre nella piccola città e andare a presentare il libro appena uscito di Streghetta (una raccolta poetica di qualità intellettuale e altissima), quindi cena di festeggiamento dell’evento tutti insieme. In realtà immediatamente qualcosa non va per il giusto verso: la bici della scuola rivela a metà tragitto verso la piscina una ruota irrimediabilmente a terra, e la strada verso gli impianti sportivi, in più, è bloccata dallo spiegamento di polizia ingente, a presidiare la partita allo stadio. La ‘povna lega a un palo la bici mal ridotta, arriva in piscina, nuota le sue vasche, torna indietro, recupera la bici, pietisce il diritto di passare lo stesso facendo pena ai poliziotti, corre a scuola, recupera la cartella, e corre a piedi verso il Prefabbricato. Alle tre parla coi genitori della sede, presenta il Pof, le conseguenze della riforma Renzi. Poi si ferma cinque minuti a parlare con Galileo, che non vedeva da un po’ di tempo. Viene interrotta all’improvviso dai genitori di Earnest: “Abbiamo riconosciuto la sua voce nel microfono da fuori, professoressa”. “E voi che ci fate, qui?”. “Fratellino ha deciso di cambiare scuola, adesso fa il tecnico informatico”. Saluti, baci, abbracci; un appuntamento con Galileo fissato al volo, e poi una collega a disposizione ha pietà di lei, e la riaccompagna verso la sua sede in auto. Alle quattro meno un quarto la ‘povna arriva, ripete la spiegazione per i suoi genitori, coordina le elezioni per le sue classi, si presta a fare il solito ricevimento volante. Alle cinque e un quarto, però, saluta tutti. Corre al treno e poi verso il circolo del Cappellaio Matto, sperando che il dio dei trasporti per una volta sia clemente. Lo è, ed è già una gran notizia.
In una sala gremita di pubblico attento, la presentazione è un gran successo, Streghetta è felice, la ‘povna anche. E a mezzanotte guadagna, dopo una serata di affetto pieno e letteratura bella, l’agognata via di casa.
Mentre si infila sotto lo coperte, per una volta grata all’ora solare, che le regala un’ora in più di sogno, ripensa alla settimana appena passata e folle. La prossima, per fortuna, sarà meglio: prevede solo una visita alla città della stazione nota, l’organizzazione del viaggio a Cipro, un corso di aggiornamento, la scrittura di un saggio a quattro mani (che va consegnato entro il mese), la revisione dei progetti; oltre all’ordinaria amministrazione, ovvio.
Ma il dettaglio più bello, in realtà, anche se quasi nella fretta non ha fatto in tempo a riderci, lo sceneggiatore glielo ha regalato sul ritorno della piscina, un po’ ammiccante. Quando la ‘povna, da nulla, oggetto mediatore, strizzata d’occhio del destino, per lei sola, consapevole, ritrova all’improvviso la ciabatta persa. E così, novella Cenerentola, incassa, mette in borsa, e si chiede quale sarà il principe che, conforme a ogni schema della fiaba, la sarà riservato in premio dalla trama.


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