UNA DONNA LO SA. E aspetta la BDC

Sabato mattina posto sul mio blog i Monologhi della Vocina Ottimista, poi mi preparo cantando, destinazione: mare. Abbiamo un appuntamento per vedere una casetta, stiamo cercando per comprare la nostra tana d'amore.
Lui esce e và a prendere la macchina parcheggiata un po' lontana, io termino i preparativi in bagno (mi lavo-mi vesto-mi trucco). Lui rientra con una faccia pallida di chi ha avuto un'orribile visione. "Supercar", la sua macchina, è stata incidentata. Da ferma. Il massimo della sfiga. Tu la parcheggi la sera in una posizione e la ritrovi la mattina dopo ruotata sull'asse anteriore, spostata con il culo addosso al muro e la parte che dà sulla strada molto ma molto ammaccata. Qualcuno ha pensato bene di utilizzarla per rientrare in carreggiata dopo aver sbandato, evidentemente. Soluzione davvero logica.
Ci siamo fatti il viggio in macchina (1 ora) con Lui che alternava fasi di delicatissimi calcoli balistico/economici (la probabile traiettoria della macchina che ha urtato la sua, la dinamica più plausibile dell'incidente, quanto mi costerà sto scherzetto...) a fasi di mutismo assoluto, ma il rumore dei suoi pensieri era assordante, vi assicuro. Povero amore mio.
Andiamo a vedere la casa, avevamo grandi aspettative dopo l'incipit da dimenticare. Invece è stata una gran delusione, ormai costruiscono case che al posto dei bagni hanno dei loculi. Ma come si fa? Io spero di avere un figlio, magari (oso eh) anche due. Per non parlare delle diemensioni delle camere, grandi come la dependance di campagna, si ma di Barbie. Sulla via del ritorno cerchiamo la felicità in un delizioso baretto, ordiniamo succo d'arancia, torta di mele e caffettino.
- Amore aspetta un attimo che vado al bagno - dico alzandomi dal tavolo
- Amore misà che mi sono venute - concludo sedendomi di nuovo di fronte a Lui.
Ora va bene che "la speranza è l'ultima a morire" e quelle menate lì che condividete anche voi con me, però arrivata a questo punto, almeno io, sono solita farmene una ragione. Oddio a onor del vero appena fatta la scoperta mi sono concessa l'attimo del coglione, come si conviene in queste amare constatazioni, ma poi ho chiuso l'argomento con un secco - Lo sapevi cretina - ed è finita lì. E per me tanto basta.
A Lui no, evidentemente, a Lui non è sufficiente l'evidenza dei fatti. Sarà forse per quel mio "misà che mi mi sono tornate" che non so neanche perchè mi è uscito così? Fatto sta che come risposta mi becco un inaspettato:
- Magari sono perdite da impianto -
Co-osa? Ora chiariamoci un attimo le idee: se questa vuol essere una rapida dimostrazione (autocelebrativa) del fatto che hai imparato tutto quello che c'era da imparare sui termini e gli acronimi che si usano durante la ricerca (po, pm, stikkare, fase luteale e perdite da impianto...) occhei, il corso di addestramento possiamo considerarlo concluso qui, l'hai superato. Se invece tu, uomo, stai nutrendo ancora delle speranze e indirettamente cerchi di alimentare anche le mie, bè, in questo caso ti consiglio di cominciare a correre, ti dò anche un po' di vantaggio. Perchè si dà il caso che ste tanto nominate e bramate perdite da impianto siano un po' come il 6 al superenalotto, o la mitologica Fenice, tutti ne parlano ma nessuno l'ha mai vista. Ecco un'altra leggenda metropolitana, per quanto mi riguarda. Va da sé che l'ho incenerito con lo sguardo. Lui ha recepito il messaggio e ha cambiato argomento.
Io sto bene, che in fondo non ci credevo manco io che potesse andare diversamente.
Chiudo con una chicca di cui non vi voglio assolutamente privare. Poco fa si conversava con una mia amica cacciatrice riguardo alle donne impanzate e lei diceva:
- ...a volte mi trovo a fissare le donne incinta... i gesti dolci e premurosi verso il pancione... quel sorriso compiaciuto... quella serenità negli... occhi... ma quasi certamente lei non si rende conto del miracolo che ha compiuto... penserà di essere una donna normale... da che mondo e mondo le donne fanno figli... invece io vorrei avvicinarla e dirle: per me tu sei wonder woman... hai compiuto un miracolo e vorrei tanto provare ciò che stai provando tu... credo mi guarderebbe come fossi una pazza fuggita da un manicomio! -
E ho sentito che era arrivato il momento di farle una confessione. E la voglio fare anche a voi, tanto ormai mi sono sufficientemente sputtanata, non ho nulla da perdere. Allora io quando vedo una di Loro certe volte (quasi sempre, sigh) sono tentata di andare lì e porgerle la seguente acutissima domanda:
- COME hai fatto? COME ci sei riuscita? -
Grazie al cielo mi fermo sempre un attimo prima, che un vaffanculo non me lo leverebbe nessuno! Ma il fatto è che il primo istinto è quello, dopo subentra in mio aiuto la ragione - e anni di educazione sessuale: dalle api, a mamma e papà si baciano, passando per l'organo sessuale maschile incontra l'organo sessuale femminile, fino ad arrivare alla pillola, che sennò rimani incinta. La prima reazione che susciterei sarebbe: 
- Nina, ma che caiser dici? Lo sai come si fanno i bambini! - 
Ma è evidente che io non mi riferisco alla teoria, sto parlando della pratica. Come se risucire nell'impresa per me non fosse più associato solo al fare all'ammòre, come se Loro avessero scoperto qualcosa che a me sfugge ancora. Io, o meglio l'altra me, vuole sapere pra-ti-ca-men-te come si fa a rimanere incinta? Perchè dopo anni di tentativi e di trombate, dopo anni di attese inconludenti, mi pare quantomeno OVVIO che non l'ho ancora capito come si fanno sti benedetti figli, altrimenti io, adesso, avrei una squadra di calcio al completo (comprese le sostituzioni in panchina). Come minimo! 
Allo scambio di battute poi si è aggiunta una panciuta vera, che provando compassione per i nostri sconclusionati discorsi (più il mio, a dire il vero) ha pensato bene di illuminarci sul "Terzo Elemento", quello risolutivo e che a noi stava sfuggendo: LA BDC (acronimo di botta di culo). E io la ringrazio per il suo intervento risolutivo. 
Voglio dire: è un sollievo sapere che, di nuovo, non dipende da me!
n.d.r. sono certa che le suddette amiche si riconosceranno nei dialoghi sopra citati, come sono certa che qualcuna di voi sentirà che è arrivato il momento di smetterla di leggermi. Se può servire, a mia discolpa, posso dire che non sono contagiosa.