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Una lettrice in cucina. Divertissement

Creato il 17 aprile 2012 da Patriziabi (aspassotrailibri) @openars_libri

Divertissement (di Ceneredirose)

Una lettrice in cucina. DivertissementContrariamente alle mie abitudini, oggi vi propongo un vero e proprio libro di ricette. Potrete imparare a cucinare piatti semplici e immediati, come le “Uova al dragoncello” o i “Crostini al formaggio”, oppure cimentarvi nella realizzazione decisamente più impegnativa dei “Galletti disossati e farciti” o dell’ “Agnello in salsa d’aneto”. Sento già la vostra disapprovazione. Un ricettario? Ma non era proprio questo genere di manuale che la Lettrice in cucina si era impegnata a suo tempo a non recensire? Magari è a corto di idee, non trova più nulla che faccia al caso di questa rubrica… (sorrido :-D ).
Comincio col dare un indizio: il sottotitolo di questo libretto (poco più di 100, godibilissime, pagine) è “Storia della letteratura mondiale dalle origini a oggi, in sedici ricette”. Ecco che autori di calibro come Franz Kafka (che ha l’onore di stare nel titolo), Gabriel Garcia Marquez, Virgina Woolf e alcuni altri tutti noti e importantissimi, “raccontano” con il loro stile narrativo caratteristico una ricetta, in modo completo ed esaustivo, ingredienti e dosaggi compresi. Naturalmente, è l’autore di questo divertentente e indovinato libro a scrivere per loro. La zuppa di Kafka di Mark Crick*, edito da Ponte alle Grazie, è un riuscitissimo esperimento di esercizi di stile, originale e decisamente utile (non solo per chi non sapesse cucinare, ma anche per coloro che prima di affronatre la lettura impegnativa di un autore volessero saggiarne lo stile). Per esempio, io ho deciso che non prenderò mai nulla di Irvine Welsh dopo aver letto la “sua” ricetta della “Supertorta al cioccolato”. (Opinione personale e discutibile, certo).

Schiaffo un tocco di burro nella pentola e ci accendo sotto. Comincia a squagliarsi, e allora ci verso lo zucchero guardando i granelli bianchi che si sfanno nel liquido dorato. Si sciolgono bene, è roba buona. Mi tremano le mani mentre spargo la polvere bruna del cacao nel tegame, e quando ci lascio cadere la stecca di cioccolato sono troppo contento perchè anche quella si scioglie subito. Questo è un cocktail da sballo, cazzo.

Mi è venuta nvece la voglia di riprendere in mano alcuni autori trascurati da troppo tempo, uno tra tutti John Steinbeck, compagno di gioventù. Ecco il suo “Risotto ai funghi porcini”.

I porcini erano là, secchi e raggrinziti. Ogni pezzetto era contorto per la sete e aveva il colore della terra riarsa. Quando l’acqua finalmente cadde, all’inizio soltanto qualche goccia, bevvero quanto più poterono, ma ben presto furono completamente coperti dal liquido portatore di vita. Quei brandelli ormai disseccati recuperarono le antiche forme e i loro contorcimenti si trasformarono, grazie all’acqua, in una massa inerte e luccicante. Se prima facevano pensare a una scodella piena di cortecce, i porcini avevano adesso il colore intenso di carne cotta. Il marrone purpureo della terra bagnata aveva preso il posto di quell’impasto calcinato di terra dell’ Arizona. La cuoca li lasciò a bagno per 45 minuti.

Se posso permettermi un consiglio, direi che è un libro da regalare all’amico/a appassionato/a di letteratura e cucina che vi ha invitati a cena, magari accompagnandolo ad un buon dolce (fatto in casa con le vostre manine sante, ovviamente. Volete essere da meno di cotanti scrittori?).

A presto,
Ceneredirose

*(N.d.R.) Su aNobii:
Mark Crick
La zuppa di Kafka (ed. Ponte delle Grazie, 2006, pp. 113, ISBN 9788879288323)


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