Su questo sito trovi molte recensioni, principalmente di libri o di videocorsi su fotografia e fotoritocco. Questa recensione, però, è un po’ diversa. Parla infatti di un periodico, una rivista digitale sulla fotografia.
La rivista in questione si chiama Photograph, è in inglese, ed è una delle ultime iniziative della casa editrice on-line Craft And Vision, di cui ho già recensito diversi ebook.
È appena uscito il terzo numero e, in verità, l’ho seguita già dal primo numero. Allora, perché non te ne ho parlato prima? L’avevo messa in secondo piano perché so che molti hanno difficoltà con l’inglese e per questi la rivista sarebbe stata di poco interesse.
Però, dopo tre numeri secondo me splendidi, oltre che utili e ricchi d’ispirazione, penso valga la pena di lottare un po’ con l’inglese per poter godere di una risorsa così efficace e a buon prezzo. Ecco quindi cosa puoi trovare su Photograph e cosa ne penso.
Come si presenta
Siccome una pubblicazione di questo tipo per molti è una novità, ti spiego in pratica di cosa si tratta.
È una rivista trimestrale, quindi ogni anno escono quattro numeri. Ogni numero è un file PDF di circa 110-120 pagine.
Il formato della pagina è orizzontale, adatto agli schermi dei computer e soprattutto ai tablet, che godono ormai di una enorme diffusione. Viste le numerose foto a colori, ma soprattutto le generose dimensioni delle pagine, non ti consiglio di provare a leggere Photograph su un Kindle o un altro ereader. Le dimensioni ridotte dello schermo ti costringerebbero a zoomare e spostarti qua e là sulla pagina, vedendone solo una piccola parte alla volta.
La scelta di questo formato è funzionale al ricercato impatto grafico della pubblicazione. Le pagine hanno un design curato e ospitano foto spesso grandi oltre che ad alta definizione.
I contenuti
Trattandosi di una rivista e non di un libro su un tema specifico, ogni numero tratta di molteplici argomenti non legati tra loro, come in qualsiasi altra pubblicazione periodica cartacea. In ogni numero, comunque, trovi una serie di rubriche fisse, ciascuna con il suo tema.
All’inizio di ogni numero ci sono alcuni portfolii di fotografi veramente bravi. Per ciascun fotografo vengono mostrati alcuni scatti, appunto il suo portgolio, e poi è presente un’intervista. Già queste interviste dimostrano, secondo me, l’elevato valore di questa pubblicazione.
Anche se le domande non sono tantissime, esse riescono a sollecitare risposte che colgono aspetti interessanti e stimolanti del lavoro del fotografo. Può trattarsi ad esempio di particolari scelte stilistiche, di aneddoti che hanno segnato il suo modo di fotografare o di cenni a tecniche particolari. Sono dettagli che ti raccontano qualcosa di peculiare del fotografo, che puoi prendere come esempio, sprone e ispirazione.
Le altre rubriche all’interno della rivista riguardano:
- riflessioni filosofiche sull’essere fotografi e creativi, al di là della tecnica,
- lezioni sulla composizione,
- consigli su come sfruttare la luce naturale,
- storie di fotografi che hanno avuto successo grazie alla creatività,
- tecniche di fotografia in studio,
- il prima e il dopo del processo di ritocco di una foto,
- la stampa fotografica,
- nozioni di base sull’uso della fotocamera,
- recensioni di equipaggiamento.
Ciascuno punto in questa lista corrisponde proprio ad una rubrica, un articolo. Ogni numero di Photograph include anche un lungo articolo in evidenza di argomento libero.
Per esempio, nel terzo numero è presente il racconto di una recente spedizione del fotografo umanitario David duChemin in Africa per un progetto di ritratti delle tribù locali su sfondo bianco. Un racconto con alcuni dettagli tecnici ma da cui soprattutto imparare gli aspetti più profondi del lavoro di un fotografo.
Come è tipico del marchio Craft And Vision, grande attenzione è posta agli aspetti creativi ed artistici. Non mancano gli articoli sulla tecnica e sull’equipaggiamento, ma questi vengono trattati come mezzi al servizio della creatività, non temi da approfondire fini a se stessi.
Gli autori degli articoli sono gli stessi degli ebook pubblicati dalla casa editrice. Perciò, la scrittura è estremamente piacevole: chiara, scorrevole, ispirata.
Conclusione
Probabilmente hai già intuito cosa penso di Photograph. Ho sempre apprezzato le produzioni di questa casa editrice e questa rivista non è da meno. Anzi, la quantità e la qualità dei contenuti di ciascun numero la rende migliore anche di certi ebook sulla fotografia.
Inoltre, c’è il piacere tipico legato alla lettura di una rivista. Articoli su vari temi che danno spunti variegati su molti aspetti della fotografia.
Come dicevo all’inizio, purtroppo noi italiani siamo estremamente indietro con la conoscenza dell’inglese. Se fai fatica a comprenderlo, non ti conviene acquistare questa rivista, c’è molto materiale da leggere.
Comunque, come tutti i testi settoriali, gli articoli tecnici sono facili da capire, una volta che hai imparato la terminologia fotografica in inglese.
In generale, però, pubblicazioni come queste sono un’ottima motivazione per imparare almeno quel minimo di inglese necessario a leggerle e fare propri i concetti.
Il singolo numero costa 8$, circa 6€ al cambio attuale. Un prezzo di per sé molto basso visti i pregi che ti ho descritto.
Inoltre, puoi stipulare un abbonamento annuale, che include quindi quattro numeri, al prezzo di 24$, circa 18€ al cambio attuale. Quindi, con l’abbonamento hai un numero in regalo.
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