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Una partnership cosmica

Creato il 27 maggio 2015 da Media Inaf

Le supernovae potrebbero rappresentare una sorta di “impresa di pulizie” dell’Universo. Pare che le esplosioni stellari, che segnano la fine del ciclo vitale di una stella, lavorino “a braccetto” con i buchi neri supermassicci per spazzare via il gas arrestando così i processi di formazione stellare. Uno studio recente, guidato dagli astronomi della Michigan State University, ha trovato che i buchi neri localizzati nel cuore delle galassie creano delle vere e proprie “fontane” di particelle cariche che rimescolano il gas in tutta la galassia interrompendo, se pur temporaneamente, la nascita di nuove stelle. I risultati su Astrophysical Journal Letters.

A meno che non intervenga un altro processo, il gas alla fine si raffredda e determina nuovamente la creazione delle stelle. Tuttavia, enormi e violente esplosioni di alta energia proveniente dal buco nero centrale potrebbero far innalzare a sufficienza la temperatura del gas intergalattico al punto tale da far sì che le supernovae prendano il sopravvento spazzando via il caos che si viene a creare. Questi “spazzini cosmici” potrebbero aiutare gli astronomi a comprendere il perché alcune galassie ellittiche massicce abbiano smesso di generare nuove stelle miliardi di anni fa.

«Una nostra precedente ricerca ha mostrato che le emissioni violente di radiazione provenienti dai buchi neri possono limitare in qualche modo i processi di formazione stellare nella galassie massicce, anche se esse non possono estinguerla completamente. Qualcosa d’altro è richiesto per spazzare via il gas che le stelle morenti scaricano continuamente nelle galassie perciò crediamo che la ‘pulizia’ prodotta dalle supernovae sembra essere il meccanismo più adeguato per fare questo», conclude Mark Voit della Michigan State University e autore principale dello studio.


The Astrophysical Journal Letters: G. Mark Voit et al. – Supernova Sweeping and Black Hole Feedback in Elliptical Galaxies

arXiv: Supernova Sweeping and Black-Hole Feedback in Elliptical Galaxies

Fonte: Media INAF | Scritto da Corrado Ruscica


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